Sei positivo, anzi no. E i dati di Gallera e Fontana non convincono
Il sistema sanitario leghista di Fontana e Gallera non è fatta solo da milioni spesi in inutili ospedali propagandistici e da tamponi negati in virtù di come loro dicano che i cittadini devono pagarseli di tasca propria perché loro hanno speso tutto elargendo aumenti di stipendio ai dirigenti leghisti che hanno portato la Lombardia a contare oltre la metà dei morti dell'intera Italia.
Secondo Nino Cartabellotta della Fondazione Gimbe, è lecito sospettare che Gallera e fontana stiano anche manipolando i numeri dei morti per anteporre gli interessi economici alla tutela della salute pubblica. Urente un'intervista a Radio 24, Cartabellotta spiega:
C’è il ragionevole sospetto che la Regione aggiusti i dati sul Coronavirus, anche perché in Lombardia si sono verificate troppe stranezze sui dati nel corso di questi tre mesi: soggetti dimessi che venivano comunicati come guariti andando ad alimentare il cosiddetto silos dei guariti; alternanze e ritardi nella comunicazione dei dati, cosa che poteva essere giustificata nella fase dell’emergenza quando c’erano moltissimi casi ma molto meno ora, eppure i riconteggi sono molto più frequenti in questa fase 2. È come se ci fosse una sorta di necessità di mantenere sotto un certo livello quello che è il numero dei casi diagnosticati.
Solo pochi giorni fa i leghisti gridavano alla censura sostenendo che la mancata comunicazione dei dati dei decessi da parte della Lombardia significasse che non c'erano stati defunti. Poi, all'improvviso, sono spuntati oltre 300 morti che non erano stati conteggiati.
Ma non è finita qui, dato che la mirabolante macchina di propaganda di Fontana e Gallera è stata capace anche di comunicare a migliaia di lombardi che erano risultati positivi al Coronavirus. Peccato non fosse vero e che ci sia voluta un'intera giornata prima della smentita:
Un errore potrà anche capitare, ma un'emergenza non può essere gestita solo a suon di errori, dalla riapertura del pronto soccorso di Alzano Lombardo senza sanificazione allo spostamento dei pazienti infetti all'interno delle Rsa.
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