Tra falsi complotti e aggressioni squadriste, i populisti stanno sabotando la ricerca sul Coronavirus
Nel populismo tutto è fatto sempre contro qualcuno e mai per qualcosa. È ad esempio questo il motivo per cui Matteo Salvini ha trascorso settimane a rotolarsi per terra come un indemoniato mentre schiumava dicendo che lui voleva andare a messa e poi si è astenuto dal voto che avrebbe consentito agli italiani di poter andare a messa solo perché l'emendamento non era suo e lui non ne avrebbe tratto profitto personale.
Non è andato meglio con la vicenda del dottor De Donno. Davanti ad una semplice teoria sull'impiego del plasma nella cura della pandemia, i populisti si sono avventati sul suo lavoro e hanno costruito una retorica volta a sostenere che il Coronavirus sarebbe una patologia facilmente curabile e che il loro venerato Salvini avrebbe potuto librare tutti se solo gli fossero stati dati "pieni poteri" mentre giocava a sequestrare esseri umani dalle spiagge del Papeete. Si sono inventati anche che che il dottor De Donno fosse vittima di un complotto dei "poteri forti" e che sarebbe stato censurato da Facebook perché il plasma costava poco e un fantomatico "loro" avrebbe voluto arricchirsi con i vaccini.
Peccato che, ancora una volta, la storia abbia smentito la loro propaganda. Il dottor De Donno ha registrato un video in cui spiega di aver deciso si propria iniziativa di cancellare tutti i suoi profili per chiamarsi fuori fuori dalle zuffe dei complottisti. In fondo non è facile poter lavorare se alla prima parola c'è un Salvini pronto a gettarsi a capofitto nel tentativo di strumentalizzare le persone per il suo tornaconto, magari creando quel tifo da stadio in cui i suoi seguaci organizzano aggressioni squadriste contro qualunque scienziato porti avanti una seria discussione scientifica al posti di affidarsi alle teorie sconclusionate e semplicistiche che il loro leader elargisce dalle sue paginette di propaganda.
E se i populisti si credono furbi nell'andare in giro a vantarsi di come vogliano credere alle favole che Salvini si inventa sulla base di una propaganda incentrata sul dire cose a caso sulla base di quello che i sondaggi indicano siano le balle che i suoi elettori vorrebbero sentirsi dire, la realtà è che i populisti continuano a mettere il bastone tra le ruote a qualunque progresso venga fatto in Italia in quella loro frenesia nel tentare di strumentalizzare tutto e tutti per meri fini di propaganda.