Zaira Bartucca, la pubblicista che vuole zittire tutti ma dice che l'omofobia sarebbe un diritto
La signora Zaira Bartucca, che dichiara di essere iscritta all'Albo dei Pubblicisti della Calabria dal 27/04/2013, pare avere una strana concezione della libertà di espressione. Mentre minaccia di denunciare chiunque osi esprimere opinioni a lei sgradite e mentre dichiara di aver tentato di far oscurare il nostro sito perché non tollera che si critichi il suo aver sostenuto che Putin avesse la «cura» del Coronavirus, ora sbraita che lei non vuole una legge contro l'omofobia.
La pubblicista sostiene che contrastare i reati di matrice omofoba significherebbe «zittire ogni critica alla Lobby Lgbt», anche se non ci spiega dove sarebbe questa «lobby» e come si ci possa iscrivere dato che lei giura che sarebbe ricchissimae che si tratterebbe «l'ultimo indotto italiano in grado di generare guadagno». Stupidi noi a pensare che l'omofobia sia il vero business dato che il senatore leghista Simone Pillon ha ricevuto milioni di euro dai patriarchi ortodossi, così come Tony Brandi e Jacopo Coghe vengono mantenuti con enormi flussi di rubli...
Nel suo attacco a Conte, la signoria Bartucca pubblica immaginette di propaganda populista e non trascura di sostenere che i suoi privilegi dovrebbero venire prima degli interessi altrui. In fondo lei dice di volerla far pagare agli agenti di polizia che hanno osato chiederle il rispetto della legge durante la quarantena e sostiene che una vittima di aggressione dovrebbe venire dopo le sue invettive. Pare dirci anche che le teorie leghiste dovrebbero avere priorità sui problemi che lei dice non la interessano perché lei vuole venire prima di tutti gli altri come le ha promesso quel padano che che lei pare venerare.
Non pare andare meglio quando la signora Zaira Bartucca pare volerci mostrare la sua incapacità nel tenere fede all'imparzialità che dovrebbe essere garantita dai giornalisti, proponendocela pronta a sostenere che Salvini sia un "eroe" che chiedeva pieni poteri e Conte sarebbe un monarca perché osa curarsi della salute pubblica:
Al solito, non c'è alcuna argomentazione ma tutto si basa sull'invettiva e sull'insulto gratuito.