Bolsonaro e la strategia populista davanti alla pandemia: vietare i dati per nascondere i morti e negare il problema


Jair Bolsonaro continua a mostrarci quale sia l'atteggiamento populista davanti ai veri problemi. Se ad inveire contro i migranti o a defecare omofobia son bravi tutti, è davanti ad una pandemia mondiale che il populista continua a dimostrare la sua inadeguatezza. Prima ha minimizzatola gravità dei contagi, poi ha imposto terapie alla idrossiclorochina senza alcuna base scientifica. Ora ha pensato di censurare i dati sull'infezione nelle speranza che basti nascondere i morti per non doverne rispondere.
In quella ideologia populista per cui è più importante cosa si dice in televisione di quello che avviene nella vita reale, Bolsonaro ha dapprima pensato di diffondere i dati suoi contagi in tarda serata, pensando che in quel modo ci sarebbe stata una audience più bassa. Poi ha deciso di vietare la pubblicazione dei dati complessivi dei casi e dei decessi provocati, limitandosi a rendere noti solo dati sommari che non mostrino la vera entità del problema.
Inoltre la sua ideona non è neppure nuova, dato che già i fascisti pensarono di introdurre il "divieto parziale o totale di pubblicazione di notizie o fatti, che per ragioni di indole varia non conviene siano in tutto o in parte portate a conoscenza del pubblico". Insomma, il cittadino non deve conoscere quello che avviene nella realtà o il populista non potrà fare fatturato vendendogli il suo fumo.
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