Dicono di temere per la loro privacy, ma poi pretendono di ottenere dati clinici senza il consenso dell'interessato


La pubblicista Zaira Bartucca continua a ripetere che il sacerdote razzista elogiato elogiato dal suo amato Salvini fosse in ottima salute e che le autorità lo avrebbero sottoposto a TSO perché vivremmo una dittatura dove vogliono usare il 5G per bruciarci vivi come in un microonde. Ovviamente la stampa locale dice altro, ma lei insiste su quella sua teoria.
La tesi è stata lanciata dalla propaganda populisti, insieme a tutte quelle assurde teorie di Salvini sul fatto che un'app anonima non garantirebbe la loro privacy (anche se poi è assai più verosimile che non vogliano dare il loro contributo al contrasto di una pandemia che è gestita dai loro avversari nella speranza di poter mettere a frutto i morti per il loro profitto).
Fatto sta che quei "difensori" della loro privacy paiono quasi stupirsi quando l'Asl ha comunicato alla signora Bartucca che lei non può richiedere dei dati sanitari privati senza l'autorizzazione dell'interessato:


Se una persona sottoposta al TSO è curata e non è certo «detenuta» come sostiene lei, pare surreale che il Sistema Sanitario nazionale debba ever speso soldi pubblici per rispondere alle richieste di una populista che pretendeva di ottenede dei dati personali di un degente nella speranza di poterli usare per la sua propaganda.
E dato che la signora è solita minacciare denunce, è certa che non avrebbe denunciato chiunque avesse scritto al suo medico di base per domandargli se lui fosse certo che la sua assistita non manifestasse problemi psicologici?
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