Gandolfini organizza una manifestazione pro-omofobia, sostenendo che l'odio sarebbe libertà religiosa
Ancora una volta sarà Massimo Gandolfini a guidare i fondamentalisti nella loro crociata contro l'estensione della legge Reale-Mancino ai reati di matrice omofoba. Se lui viene tutelato da quella norma in nome del suo definirsi opinabilmente "cattolico", chiama in piazza i sostenitori del "family day" in difesa dell'odio.
«Invitiamo tutti i nostri militanti e simpatizzanti ad animare gli eventi che saranno proposti nella cornice dell’iniziativa, in particolare esortiamo tutti a partecipare alla manifestazione di Roma, sabato 11 luglio», ha dichiarato Gandolfini.
Ed è offrendo la sua falsa testimonianza che il fondamentalista non si è risparmiato dal farsi promotore della menzogne che i fondamentalisti si sono inventati contro una legge che non punirà neppure l'istigazione all'odio ma solo i reati materiali:
È in gioco la libertà d’espressione e perfino la libertà di professare la propria confessione religiosa, come confermano i timori espressi recentemente anche dalla Conferenza episcopale italiana. Il ddl crea infatti un nuovo reato d’opinione che non viene definito dal legislatore e pertanto si presta a pericolosissime interpretazioni. Oltretutto il nostro ordinamento già contiene gli strumenti per sanzionare violenze e discriminazioni basate sull’orientamento sessuale. Per questo motivo tutte le persone che hanno a cuore la libertà e la democrazia, a prescindere dal loro credo religioso e dai loro convincimenti politici, sono chiamate a sostenere la campagna #restiamoliberi.
Chissà se Gandolfini pensa davvero che picchiare un gay sarebbe "libertà religiosa". A leggere il testo della norma in discussione e le sue invettive, parrebbe di sì.