La legge contro l'omofobia sarà all'acqua di rose: non conterrà alcun contrasto alla propaganda d'odio
La legge contro l'omofobia sara all'acqua di rose: ogni discorso d'odio verrà considerato lecito se non includerà una esplicita «istigazione a commettere» atti discriminatori. Di conseguenza, è venendo incontro alle richieste discriminatorie della Cei che i cittadini lgbt avranno meno tutele di quelli riservati ai gruppi etnici o alle confessioni religiose: per loro non ci sarà alcun reato di propaganda.
Ne consegue che la campagna di Jacopo Coghe mira a sostenere che la violenza attuata contro le vittime dei suoi discorsi d'odio sarebbe "liberà di espressione" riguarderebbe solo i pestaggi o non le aberranti idee di cui la sua associazione si fa promotrice contro interi gruppi sociali.
L'unico vantaggio è che le vittime di omofobia diventeranno "vulnerabili" per legge e potranno avere un patrocinio gratuito se rese vittime di reati di matrice omotransfobia.