Libero deride Tiziano Ferro come testimonial della Cattolica. Avrebbero preferito una cubista leopardata?
Libero continua a promuovere l'idea per cui un sedicente "cristiano" non sarebbe tale se non è eterosessuale, amante di cubiste pagate per sollazzare la libido del maschio padano e possibilmente propensi a pregare perché i bambini migranti muoiano in mare.
Giovanni Sallusti, nipote di Alessandro, se n'è uscito con un vergognoso articolo di prima pagina intitolato "Tiziano Ferro testimonial dell’Università Cattolica. Un gay per l’ateneo dei preti", poi ripreso all'interno del quotidiano con un pezzo intitolato "Ferro testimonial della Cattolica: non c’è più religione".
Sempre sostenendo che il cristianesimo dovrebbe essere opposto a quei gay che Dio a creato anche se non piacciono al leghista Simone Pillon, l'articolo ha cercato unicamente di cavalcare e incoraggiare un cieco odio omofonico in quella convinzione populista in cui il loro essere attratti sessualmente da donne dovrebbe essere ritenuto un valore al pari del loro essere bianchi e del loro essere nati in Italia e non in un qualche Paese in cui sarebbero morti di fame e si stenti tra le invettive dei leghisti.
Nicola Oddati (pd= ha spiegato come quelli del quotidiano diretto da Vittorio Feltri e Pietro Senaldi «credono di essere pungenti, ironici, ma sono in realtà bassi, bassissimi esempi di intolleranza. Rivolti per di più ad una brava persona, perché Tiziano ferro oltre ad essere un grande cantante è anche una bravissima persona. A lui un grande, grandissimo abbraccio. Sei un uomo straordinario».
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