Lo schifo dello spot russo creato per deridere le famiglie omogenitoriali e fomentare odio contro di loro


Nella Russia omofoba di Putin, l'agenzia di stampa federale (FAN) e il gruppo media Patrio hanno confezionato un disgustoso spot di incitamento all'odio volto a deridere le famiglie omogenitoriali. Si tratta di una violenza gratuita, gettata in pasto ad una popolazione che da anni viene indottrinata al più feroce odio contro le minoranze da parte dei media di stato.
Le vergognose immagini mostrano un papà che si reca in un surreale orfanotrofio in cui ogni bambino verrebbe accudito da dodici maestre e non abbandonato a sé stesso come accade nella realtà. Un ba,bino chiede all'uomo dove sia la mamma e lui gli indica un uomo forzatamente effeminato. Il bimbo si mostra triste nel non essere stato adottato da un Pillon che che gli urla in faccia che lui penetra la vagina della sua mamma senza mai usare il preservativo, così come anche le maestre si mostrano sconcertate. parte una michetta melodrammatica e l'uomo effeminato mostra al figlio che lui gli avrebbe comprato un vestitino da femminuccia.

Lo scopo di quella porcheria è di sostenere la campagna d'odio che Putin sta conducendo contro i gay, la quale prevede anche una modifica costituzionale volta a ridefinire la famiglia secondo il volere dei fondamentalisti della chiesa ortodossa.
In riferimento al suo emendamento all'articolo 72 della Costituzione che vuole ridefinire la famiglia come "l'unione tra un uomo e una donna", il governo russo cavalca odio e disinformazione per veicolare il messaggio d'odio che viene veicolato dalla voce fuoricampo: "È questa la Russia che scegli? Decidi il futuro del Paese, vota gli emendamenti alla Costituzione!".
Insomma, è un po' come se per chiedere il divieto all'adozione dei leghisti si proponesse uno spot volto a mostrare simone Pillon che vuole copulare con Maria Giovanna Maglie davanti ad un orfanotrofio gestito da Jacopo Coghe che elenca loro il numero di bambini che ha fatto produrre a sua moglie.

Secondo l'agenzia si propaganda russa Sputink, a mostrare il modus operandi del governo è anche come i committenti avrebbero sfruttato la povertà dei russi per ingannarli. A raccontarlo è l'attore dilettante Alexandr Filimonenko, il quale interpreta il ruolo di uno dei padri gay: si è scusato con tutte le persone offese e ha confessato di non essere a conoscenza dei dettagli del suo ruolo, spiegando che avrebbe accettato la proposta dei creatori perché aveva bisogno di soldi: "Mi hanno solo detto che era un video per internet", ha dichiarato prima di ritrovarsi sbattuto sulla TV si stato.
offese ha sottolineato che la parte "non è altro che un personaggio" e quello che ha fatto non rispecchia il suo pensiero. Ma la propaganda di Putin cercherà di sostenere che quella caricatura di famiglia debba essere elevata a dogma su cui basare la sua offensiva contro interi gruppi sociali.

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