Lo schifo di Toni Brandi e di Jacopo Coghe che molestano la figlia minorenne di Brad Pitt


Ponendosi come molestatori di bambini che si battono contro la libertà educativa dei genitori, i fondamentalisti Jacopo Coghe e Toni Brandi dicono che Bred Pitt e Angelina Jolie sarebbero pessimi genitori perché accettano i loro figlia posto di dirgli che sarebbero sbagliati come Coghe assicura farebbe con i suoi figli qualora soddisfino le fantasie sessuali del loro papà.
Ma come si permettono questi signori? Chi mai li avrebbe insigniti del diritto di porsi come giudici della vita altrui? Ma pensino alla loro famiglia dato che probabilmente stanno già molestando a sufficienza i loto sventurati figli!

Attraverso un vomitevole articolo in cui i due dicono che una legge contro l'omofobia non gli permetterebbe di poter molestatore i bambini altrui con l'obiettivo dichiarato di danneggiare le loro vite, i due scrivono:

“La figlia Shiloh si fa chiamare John e Brad Pitt dice di essere un padre ‘orgoglioso di quello che ha scelto di essere’. All’attore vorremmo dire che gender variant si diventa non per natura, ma perché si rifiuta la natura. Brad Pitt provi a pensare di essere intensamente una donna, non perderà mai gli attributi. La natura, che piaccia o no, è chiara. Sono le nostri menti ad entrare in contrasto con lei” hanno dichiarato Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente di Pro Vita e Famiglia onlus rispetto alle ultime dichiarazioni dell’ex marito di Angelina Jolie sulla loro figlia Shiloh, gender variant.
“La coppia, attivista pro Lgbt, non ha chiaro forse che una vita in opposizione al sesso di nascita, sarà una lotta e una sofferenza e che educare significa proprio sottrarre i figli alla dittatura degli istinti anche attraverso la verità della loro storia” hanno continuato Brandi e Coghe.
“Chissà se qui in Italia, qualora dovesse entrare in vigore il Ddl anti omotransfobia Zan, potremo mai più dire ‘poveri noi e povera Shiloh’ che è sempre una bambina e sarà poi una donna ma che, essendo frutto di un esperimento diseducativo, non potrà godere della sua natura e delle sue qualità genetiche innate” hanno concluso Bandi e Coghe.

Se è opinabile il loro sostenere che natura sarebbe «una vita in opposizione al sesso di nascita» in quel loro sponsorizzare un atteggiamento che statisticamente porta le vittime di transofobia non supportati dalla famiglia a registrare un 47% di probabilità in più di essere spinti al suicidio, curioso è che dicono che la vita delle loro vittime «sarà una lotta e una sofferenza» senza specificare che se sarà tale lo sarà unicamente per colpa dell'odio di cui loro si fanno promotori.
Ed è stupefacente con quanto disprezzo si scaglino pure contro gli etero, sostenendo che chi non odia i propri figli sarebbe una «coppia pro lgbt» in quel loro proporsi come genitori anti-natura che non accetteranno mai figli non conformi alle loro fantasie sessuali.
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