Omobitransfobia, Possibile: «Il PD mostri compattezza, niente compromessi al ribasso»

«Ogni volta che in questo Paese si discute di leggi riguardanti i diritti civili, delle donne come della comunità LGBTQI+, siamo tristemente abituati a dover ascoltare obiezioni e polemiche che spesso servono solo a spostare l’attenzione. Lo abbiamo visto con le Unioni Civili e in tante altre occasioni. Spiace constatare che anche stavolta, in merito al testo contro l'omobitransfobia, le critiche arrivino anche dal fronte di maggioranza e dall’area cattolica del PD». È quanto commentano Beatrice Brignone, segretaria nazionale di Possibile, e Gianmarco Capogna, portavoce della campagna Possibile LGBTI+.
«Abbiamo letto l’intervista dell’On. Ceccanti che non condividiamo nell’analisi e nell’orizzonte politico di rassicurazione alla CEI che anche in questa occasione si è inserita in un dibattito che non dovrebbe essere di suo interesse. Ai reati e alle leggi ci pensa lo Stato, non la conferenza episcopale. In ogni caso, non c’è alcun rischio di imporre un bavaglio, come ha spiegato anche il relatore On. Zan, perché la legge non prevede il reato di propaganda d’odio che, invece, noi ritenevamo e riteniamo essere un elemento qualificante per una legge coraggiosa e moderna. Restiamo fermi all’idea che ogni manifestazione del pensiero e, quindi, la libertà di opinione, siano sempre da identificare nel recinto ideale del rispetto della dignità altrui. Una dignità che per le persone LGBTQI+ passa necessariamente anche dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere. Chiediamo al PD di mostrare compattezza su questi temi non lasciando che si insinui alcuna possibilità di compromessi al ribasso sulla vita delle persone interessate da una legge che manca da decenni. Ai partner di maggioranza, specialmente al M5S, chiediamo di mostrare la stessa determinazione dimostrata in fase di presentazione di pdl a loro prima firma. Da parte nostra siamo pronti a contribuire e sostenere l’iter della legge purché gli interventi non ne impoveriscano i contenuti», concludono i dirigenti di Possibile.


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