Pillon dice che lui si sentirebbe «discriminato» da una legge contro l'odio omofobico
«Non serve nessuna legge. Il governo e il Parlamento tengano conto della preoccupazione dei vescovi sulla deriva liberticida in corso. Già oggi il codice penale punisce atti di violenza e discriminazione. È molto pericoloso e discriminatorio limitare la libertà di tutti per privilegiare le ideologie di pochi». Lo afferma il senatore leghista Simone Pillon in una nota diramata alla stampa in quella sua continua crociata contro i diritti dei gay.
E se è curioso osservare come il leghista sostenga che il parlamento dovrebbe anteporre il volere dei vescovi ai diritti dei cittadini, imbarazzante è come voglia negare quel clima d'odio di cui lui si fa promotore mentre bolla come «ideologia» un un'orientamento sessuale. Al contempo, il leghista non pare preoccupato di come la Legge Reale-Mancino già lo tuteli per il suo dichiararsi opinabilmente "cristiano", con la differenza che lui pretende protezione sulla base delle sue scelte mentre sbraita che non si debba assolutamente proteggere chi subisce violenze a causa della sua natura.
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