Tuiach dice che i bianchi sarebbero vittima di razzismo e che il "cristiano" debba negare la violenza sulle donne


Il consigliere Fabio Tuiach continua a gettare fango sulla città di Triste. A sentire lui, quello sarebbe un posto in cui il Prefetto non dice niente se in consiglio comunale c'è un tizio che si mette a sbraitare che lui si sente fascista e che lui disprezza i valori della nostra Costituzione, pur intascandosi uno stipendio pubblico. Dice anche che ci sarebbe un vescovo che odia i gay e che benedirebbe le sue blasfeme carnevalate che lo hanno portato in piazza a pregare contro il prossimo. Ora se ne esce pure sostenendo che a Trieste i bianchi sarebbero vittima di razzismo da parte delle persone che risultabo vittime delle sue costanti invettive razziste:


Se è risaputo che i bianchi abbiano subito la schiavitù, siano stati venduto e maltrattati in nome di chi citava la Bibbia come giustificazione alla loro oppressione. Giàsì, perché se oggi Tuiach agita la Bibbia giura sulla vita dei suoi figli che sarebbe quel testo a imporgli di dover promuovere odio omofonico, i suoi antenati giustificarono la schiavitù e la segregazione razziale, con l’apartheid tenacemente difesa proprio da confessioni cristiane di matrice evangelica riformata, sulla base di una opinabile interpretazione della Genesi e il loro sostenere che tutto quello che sarebbe scritto nella Bibbia sarebbe indiscutibilmente Parola di Dio. Ed è così che se nella Bibbia si racconta che Noè maledisse Cam per aver detto ai suoi fratelli che lo aveva trovato completamente nudo ed ubriaco, urlandogli contro: «Sia maledetto Canaan! Schiavo degli schiavi sarà per i suoi fratelli».
Pare evidente che l’autore non intendesse riportare fatto storico, ma semplicemente presentare in luce negativa i legittimi abitanti della terra di Canaan che gli israeliti avevano occupato. Ma quel tentativo di sostenere che l'illegittima occupazione fosse un volere divino è diventato il pretesto con cui dei sedicenti "cristiani" abusarono e vendettero milioni di persone di colore.

Dopo averla sparata grossa sul fatto che i neri sarebbero nazisti con i bianchi, il consigliere triestino è stato capace di inventarsi pure quest'altra enorme bufala:


L'"autorevolissima" fonte della sua invettiva è il sitarello razzista edito da CasaPound, così come pare curioso dica che i bianchi statunitensi sarebbero vittime di razzismo quando in realtà quelle terre sarebbero dovute essere in mano ai pellerossa se non fossero state invase da bianchi che importarono con la forza migliaia di schiavi di colore. E non meno ipocrita è come sbraiti che i neri non vorrebbero le persone infette da Coronavirus quando era lui usare quella retorica per sostenere che bisognasse puntare il dito contro persone arrivate sane che si erano infettate a causa delel condizioni disumane in cui lui e gli altri populisti le obbligano a vivere:


Insultando i cattolici dicendo che lui si reputerebbe tale e che lui si arroga il diritto di parlare per loro, il consigliere non si esenta neppure dal dire che Dio starebbe con i fascisti e che lo scopo della sua vita è negare la libertà di scelta agli altri. E dato che il signorino dice che il Coronavirus sarebbe una punizione di Dio contro i gay, potremmo chiedergli se il suo dire che suo figlio si è ammalato quando lui ha ottenuto una poltrona con Lega non sarebbe compatibile con l'ipotizzare che, secondo la sua logica, Dio abbia voluto punirlo?




Al solito, il consigliere pare voler dare falsa testimonianza e inventarsi una realtà alterativa nel raccontare che lui si sarebbe dimesso dalla lega. Peccato che in realtà lo abbiano cacciato a calci nel sedere, come raccontò la cronaca dell'epoca:


Non va meglio quando Tuiach si lancia nel sostenere che essere «tradizionalisti» significherebbe ammazzare di botte le donne. Perlomeno è questo quello che si evince dal suo sostenere che la Lega lo avrebbe cacciato perché «troppo tradizionalista» quando in realtà il motivo è questo:



Nella fattispecie, il consigliere alternò la sua solita omofobia e il suo solito odio razziale con il sostenere che il femminicidio sarebbe «un'invenzione della sinistra». Pi si inventò questa folle storiella:


Al solito, si inventò che lui avrebbe massacrato di botte alcune persone rom, raccontando che sarebbe sempre colpa degli altri se lui dice sciocchezze. E che dire di come un esponente delle istituzioni dichiari di aver picchiato qualcuno quando si tratta di violenza privata dato che nel suo racconto non paiono sussistere i presupposti di una legittima difesa e non si capisce perché non avrebbe chiamato la polizia se ci fosse stata anche sola mezza parola di verità.
Commenti