ProVita si dice a favore della libertà educativa, ma non per Brad Pitt e la sua famiglia

Quante volte i "pro-vita" si sono messi a urlare che la libertà educativa familiare dovesse essere ritenuta di molto superiore a quella scolastica, dicendo che la scuola dovrebbe essere un mero strumento didattico per le materie e niente più.
Ma, incoerentemente, Toni Brandi e Jacopo Coghe si sono scagliati contro l'attore americano Brad Pitt, reo di dirsi orgoglioso di avere una figlia "gender variant". Dicono di reputarla il "frutto di un esperimento diseducativo". Peccato che cercando sul loro sito il termine "libertà educativa" appaiono decine di articoli in cui sempre Brandi e Coghe chiedono a gran voce che debbano essere le famiglie stesse e non la scuola ad avere per le mani l'educazione dei figli. Ma forse il punto è un'altro, dal loro punto di vista il compito di educare i figli non deve aspettare né alla scuola né alle famiglie (come quella di Brad Pitt) ma solo a loro e a chi la pensa come loro (libertà di educare sta cippa).

Marco S.


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