Roberto Fiore sostiene che i gay sarebbero «indegni» di essere fascisti

Secondo Roberto Fiore, i gay sarebbero «indegni» di far parte di quel suo partitino neofascista che si fonda sull'incostituzionalità. Pare dunque coerente che lui sputi anche sull'articolo 3 della Costituzione, sbraitando che lui esige si facciano discriminazioni basate sul credo religioso, sull'etnia e sull'orientamento sessuale.
Secondo quanto riporta l'Inkiesta, la sua omofobia sarebbe all'origine delle scissioni che hanno lacerano la sua formazione fascista. Pare infatti che un popolare dirigente riminese di Forza Nuova fosse gay e che Fiore l'abbia espulso per «gravi motivi di indegnità» che sarebbero derivate non tanto dallo schifo di un gay che si iscrive al partito dei suoi persecutori, ma sul fatto che lui sia omofobo e voglia mandare i gay al confino come avveniva durante il suo amato nazifascismo.
Ma dato che i populisti vogliono discriminare gli altri senza accettare che qualcuno li tratti nel modo in cui loro trattano i più deboli, sarebbe scoppiato un putiferio che avrebbe portato alla lacerazione del suo partito.


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