Salvini contestato in Sicilia (e lui se la prende con i migranti)
L’arrivo del leghista Matteo Salvini a Barcellona Pozzo di Gotto, nel messinese, è stato accolto da una forte contestazione da parte di chi ha deciso di contrastare la sua deriva populista.
Ricorrendo al suo solito bullismo, l'assenteista padano si è affrettato a insultare chi ha osato interferire con il suo profitto e con l'esito delle sue dirette autopromozionali su Facebook uscendosene dicendo che quelle centinaia di persone fossero i «fischi di dieci sfigati».
Peccato non sia chiaro come il populista si permetta di dare dello «sfigato» a chi ritiene che ogni vita debba essere tutelata, che il fascismo sia aberrante o che Pillon dovrebbe starsene fuori dalle camere da letto altrui, così come dalle immagini pare che a contestarlo fossero ben più di dieci persone:
Non sarà che al padano manchino i tempi in cui lui usava la Digos per impedire il dissenso?
In quella sua retorica in cui il razzismo è la sua risposta a tutto, il padano si è messo a sbraitare contestatori: «Prendeteveli a carico vostro i signori che sono lì sul balcone, manteneteli voi, tre a testa», indicando un piccolo gruppo di immigrati ospiti di uno sprar. Ed ancora: «La Sicilia ha bisogno di turisti che pagano, non di turisti che sono pagati per non fare un accidente dalla mattina alla sera».
Il prendersela con i migranti per le contestazioni degli italiani deve essergli piaciuta molto, dato che il padano ha scelto quella versione rivista della realtà per la sua paginetta di propaganda:
Ma davvero i leghisti vogliono essere governati da un tizio che non ha altre argomentazioni oltre il suo odio per i più deboli e per chi scappa da fame e guerre?
Gli insulti del padano sono proseguiti con nuove invettive contro chi non si dichiara populista e razzista quanto lui, sostenendo che chi lo contesta non sarebbe democratico:
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