Trump attacca i manifestanti: «Non inginocchiatevi»
«Quando ci si inginocchia durante l'inno nazionale, non si protesta su un tema specifico ma si protesta contro il proprio paese». È questa la teoria che il populista Donald Trump si è inventato per inveire contro i giocatori di football che si sono inginocchiati per protestare contro il razzismo e l'omicidio di George Floyd da parte di un poliziotto di Minneapolis.
Con Trump che fa sparare lacrimogeni sulla folla per andare a farsi fotografare in chiesa e che si trincera dentro la Casa Bianca per ordinare la repressione delle contestazioni, ora troviamo un politico che si pare pronto a inventarsi patetiche dietrologie contro chiunque protesta contro le sue politiche razziste assai apprezzati dai suprematisti bianchi.
Ed è in quel negazionismo che tanto piace ai populisti che c'è chi arriva a sostenere tesi tragicomiche come questa sui social network:
Intanto, a Lampedusa, ignoti hanno incendiato il “cimitero dei barconi”, un museo a cielo aperto che raccoglieva alcune imbarcazioni su cui migliaia di persone sono arrivate sull’isola negli anni allo scopo mantenere viva la memoria dei migranti morti in mare nel tentativo di raggiungere l'Europa. Ma, anche qui, pare che qualche populista sia divorato dall'odio contro chi non discrimina su base razziale.