Zaira Barzucca dice che il co-direttore del suo sito avrebbe minacciato di morte i gay per "difenderla". Ma le date non tornano...
Oltre a ripetere come un disco rotto che lei ci denuncerà (e che ci fara denunciare anche dal suo avvocato) o che la polizia sarebbe cattiva perché indaga lei anziché asseconda le sue richieste contro di noi, la pubblicista Zaira Bartucca ci minaccia anche di voler pubblicare un imprecisato audio che avrebbe registrato (forse illegalmente) durante una telefonata che dice di averci fatto. Ovviamente non ci ha mai telefonato, ammesso non si sia spacciata per una qualche compagnia telefonica.
Quando le abbiamo gentilmente spiegato che lei non ha alcun diritto di pretendere i nostri dati personali e che noi non abbiamo alcuna intenzione di dare il nostro indirizzo di casa ad quel suo co-direttore che dichiara pubblicamente che i gay devono vivere silenziosamente se non vogliono essere uccisi come zanzare, scrive:
Ricorrere al vittimismo per sostenere che il suo compagno volesse proteggerla è una vecchia storiella che la signora raccontò in riferimento a messaggi tutt'altro che ambigui come questi:
Mentre il suo co-direttore scriveva questi messaggi, la Barzucca pubblicava articoli in cui sosteneva che le purghe dei gay in Cecenia sarebbero state inscenate da Amnesty International con i soldi di Soros. Peccato che la frase da noi citata, che la Barzucca dice sarebbe stata scritta in sua "difesa", è in un messaggio in russo in riferimento ad una persona a cui il suo compagno augurava di essere ucciso in quelle purghe che lei dice non si sarebbero mai verificate Ed è sempre in russo che suggeriva che i gay dovessero essere paragonati a zanzare:
I due messaggi risultano risalire ad un mese prima dei presunti 15 giorni in cui la signora Barzucca sostiene di essere stata vittima di persone che osavano avere opinioni diverse dalle sue. e Sarebbe un po' curioso che qualcuno possa decidere di rispondere in russo a persone italiane sulla base della lista di proscrizione fornitegli da Barzucca che non ha mai tollerato alcuna critica alle sue opinabili teorie. Magari noi il russo lo capiamo poco, ma dalla traduzione il senso ci pare sin troppo chiaro.
Noi glielo avremmo anche voluto spiegare ma, dopo aver bloccati solo per il tempo necessatio a scrivere insulti sotto ai nostri post, la signora è corsa a bloccarci per impedirci di replicare alle sue accuse (ma quanto sono "democratici" i populisti!).
Nella fattispecie, la signora ci ha bloccati quando le abbiano fatto notare che lei continua a minacciarci per le nostre opinioni, ma a rischiare davvero è chi se ne va in giro a dire che che Sky italia sarebbe stata responsabile «istigazione a pratiche di pedofilia». ma al posto di rispondere a quanto pubblicava il 29 ottobre 2018 sul suo sito, da brava populista lei ha preferito gli insulti:
Immancabile spunta anche la solita "investigatrice" di CasaPund, accorsa ad esprimere il suo apprezzamento verso chi viene indagato per diffamazione contro chiunque promuova tolleranza ed accoglienza:
Insomma, al solito sostengono che la diffamazione sarebbe libertà d i stampa. Ed è esempre secondo copione che sono arrivati pure i soliti populisti che hanno tempestato i nostri profili con derisioni dei i gay morti suicidi a causa dell'omofobia o che, ostentando antisemitismo, se ne escono sostenendo che i gay sarebbero sponsorizzati da ebrei e "pedofili". Insomma, il solito schifo che circola in ambienti da vomito. Immancabile è anche il loro sostenere che negli Stati Uniti non ci sarebbe alcun morto a causa di quell'emergenza Covis-19 che la signora Barzucca sostiene non esisterebbe:
Poi si riparte ancora con le offese alla polizia, sostenendo che sarebbero incapaci perché né gli agenti né i pubblici ministeri ravvedono quel rati di cui lei ci accusa da mesi a mezzo stampa:
Non è chiaro cosa significherebbe quell'immaginetta. Lo vuole capire che noi eviteremmo volentieri di parlare di lei se solo lei non continuasse a pubblicare fake-news sul nostro conto o a molestare chi si legge? Purtroppo, al suo contrario, noi argomentiamo la sue falsità e non ci lanciamo in frasi dalla puzza di diffamazione sulla base del suo dire che qualunque cosa venga scritta sarebbe falsa o discriminatoria solo perché lei schiuma di rabbia di ogni qualvolta qualcuno osi esprimere opinioni contrarie alle sue tesi.
Davvero dice che sarebbe colpa nostra se lei ha molestato dei nostri lettori? Sarebbe colpa nostra pure il suo aver pubblicato articolo di disinformazione a sostegno di chi commette rati di matrice omofoba? Non sarà che più delle date bisognerebbe guardare a quello che c'è scritto? Oppure i populisti non leggono perché loro prefioriscono l'invettiva gratuita?