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Consigliere omofobo di Saronno cita la setta di Gandolfini per accomunare la legge Zan alla pedofilia

Ci sarebbe don Fortunato Di Noto, e dunque la setta di Massimo gandolfini, dietro la delirante dichiarazione del consigliere comunale Alfonso Indelicato di Saronno. Intenzionato a chierarsi dalla parte dei criminali che commettono crimini d'odio, l'esponente dell'estrema destra è stato capace di attaccare il progetto di legge Zan sostenendo che:

Questo ddl non nasce come un fungo fuori stagione. Arriva al momento giusto, cioè dopo una lunga serie di sedicenti “conquiste” in ambito etico-sociale. Attende scalpitante dietro l’angolo una legge che “regolamenti” (leggi “consenta”) l’eutanasia, e si annuncia all’orizzonte, per ora con basso profilo, un riconoscimento della pedofilia, come paventa don Fortunato Di Noto da tempo impegnato nella tutela dell’infanzia.

È da svariati anni che la setta fondamentalista di Massimo Gandolfini cerca di promuover l'omofobia con il terrorismo, sostenendo che la mancata discriminazione della comunità lgbt porterebbe allo "sdoganamento della pedofilia". Peccato che la propaganda della sua setta di basi sulla bufala "gender" invitata da un prete indagato per abusi sessuali mentre ai loro comizi c'erano preti pedofili ospitati nelle file delle autorità.

Giovanni Boschini, presidente Arcigay Varese, replica:

Dire che dopo la legge sulle unioni civili e quella contro l’omofobia sarà il turno degli abusi sui bambini ci inorridisce e ci sconcerta, ed è ancora più grave che a mettere nero su bianco questa frase sia un rappresentante dei cittadini. Le unioni civili hanno permesso a migliaia di coppie di essere riconosciute davanti allo Stato, con uguali diritti e doveri. La legge contro le discriminazioni basate su orientamento sessuale tutela tutti i cittadini. Quelle del consigliere comunale sono affermazioni farneticanti e prive di fondamento, che gettano discredito su chi lavora per un avanzamento dei diritti umani nel nostro Paese, creando allarmismi gravi e ingiustificati. Pensiamo che dovrebbe dimettersi. La legge contro l’omofobia non prevede reati di opinione ma la semplice estensione della Legge Mancino all’orientamento sessuale e all’identità di genere, legge che già ora contempla razzismo e discriminazione religiosa. Il ddl Zan prevede attualmente anche fondi per le persone lgbti+ cacciate di casa. La legge Mancino già esistente non ha tra l’altro impedito di esprimere, negli ultimi anni, opinioni anche molto discutibili. Il nostro Paese attende da 25 anni una legge contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.


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