Continua il terrorismo pro-crimini d'odio di Pillon. Ma l'avrà letto il decreto
Il senatore leghista Simone Pillon pare divertirsi un mondo nel raccontare che lui si considera "cristiano" nonostante il suo stile di vita e la sua attività politica paiono l'antitesi della predicazione di Gesù. Per lui è fondamentale odiare il prossimo, fregarsene di dare quell'accoglienza predicata nel vangeli e, soprattutto, impedire che le coppie gay possano sposarsi davanti a Dio.
Con la sua solita dialettica violenta e rancorosa, il leghista ha ferocemente inveito contro un prete che lui dice non avrebbe mai dovuto garantire la libertà religiosa di una coppia a lui sgradita, deridendo le vittime di violenze nell'uscirsene con questo delirio:
A questo punto viene spontanea una domanda: il senatore legista parla in profonda malafede o era tropeolo impegnato a odiare i gay per leggere quel decreto che critica per partito preso? Par infatti improbabile che un uomo sano di mente possa leggere quel testo e inventarsi teorie così folli. E vogliamo parlare di quel suo cartello prestampato in cui dice che delinquere a danno di un gay sarebbe "libertà di pensiero"?