Faenza, le borse di studio saranno riservate unicamente ai figli di genitori sposati in chiesa


A Faenza potranno accedere alle borse di studio della Fondazione Giuseppina Berardi vedova Albonetti solamente i bambini che abbiano genitori "legati da legittimo matrimonio tanto con vincolo civile che con vincolo religioso cattolico". È questa l'inaccettabile clausola apparsa nel bando pubblicato sui siti delle amministrazioni pubbliche e da alcune scuole dell'area faentina.
Pare dunque sempre più preoccupante l'escalation del fanatismo religioso e della radicalizzazione di gruppi estremisti sponsorizzati da Salvini e Meloni, ossi dal divorziato che ha avuto figli con donne diverse mentre rincorre fidanzatine sempre più giovani e la "mamma cristiana" che ha concepito la figlia al di fuori del matrimonio per poi esibirla al "Family day" di Massimo Gandolfini.

Il coordinamento donne dello Spi-Cgil e la rete delle donne della Cgil della provincia Ravenna hanno commentato: "Lascia perplessi che un'iniziativa assolutamente meritoria come il riconoscimento di borse di studio, anche di importo considerevole, a beneficio degli studenti faentini, abbia tra le sue condizioni di ammissione un requisito che, a prescindere dalla legittimità, è poco in linea con l'attuale tendenza della società e della normativa di riferimento ad estendere, e non a comprimere, i diritti e le tutele previsti per le famiglie di fatto, nella più ampia ed inclusiva accezione del termine". Auspicano così che gli organi della fondazione "ed in generale tutti gli enti coinvolti nell'iniziativa facciano quanto in loro potere per rivedere un requisito di accesso non accettabile secondo il comune sentire, soprattutto laddove si traduce nell'esclusione arbitraria di ragazzi e ragazze meritevoli, che nulla possono di fronte ad uno status che non dipende da loro, ma che li penalizza e, di fatto, li discrimina".
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