Gallera sconfitto in Lombardia: passa la mozione che chiede maggiore trasparenza sulle strutture accreditate
Mentre Matteo Salvini si autoproclama erede di Berlinguer e annuncia che le porte del suo partito sono aperte a qualunque senatore voglia cambiare casacca (anche se in campagna elettorale diceva di volere un divieto costituzionale ai Scilipoti e a quel Verdini che poi è diventato genero), il Lombardia non è riuscito a fermare una mozione delle sinistre che prevede la pubblicazione dei fondi destinati alla sanità privata e i dati relativi al contributo delle cliniche durante l’emergenza COVID-19.
Ovviamente Gallera e Fontana si sono opposti e la Lega ha annunciato che tutti i loro uomini avrebbero votato contro la trasparenza dei conti pubblici. Ma, complice il voto segreto, qualcuno di loro non ha fatto quello che il partito gli aveva ordinato di fare dato che la mozione è passata con 42 voti favorevoli e 27 contrari
Emanuele Monti, presidente leghista della Commissione sanità, dichiara: «Questa mozione non introduce criteri nuovi, ma tocca la questione della trasparenza alla quale molti consiglieri sono sensibili. In ogni caso la Lega ha votato compattamente “contrario”, seguendo le indicazioni della giunta». Ma i conti non tornano: in maggioranza sarebbero stati 14 e, considerando che al voto hanno partecipato anche nove forzisti e due di Fratelli d’Italia, è un dato matematico che anche anche tra i salviniani ci sia stato chi non ha voluto essere loro complice.
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