Il Comune di Pescara non condanna l'odio? Una petizione chiede di rivedere le loro politiche

Alessia ed alcuni suoi amici stanno cercando di raccogliere firme con cui chiedere al Comune di rivedere la sua decisione che ha visto i suoi esponenti leghisti pronti a rifiutarsi di condannare un'aggressione omofoba avvenuta nel territorio. Se è pur vero che una petizione che non beneficia dell'appoggio dei media rischia di raccogliere poche firme, è pur vero che è giusto che i leghisti sappiano che c'è chi non approva la loro sponsorizzazione dell'odio.

Nel testo, i tre ragazzi scrivono:

Pescara, 25 giugno 2020, ragazzo di 25 anni gay viene aggredito nella notte da un gruppo di ragazzi di cui uno solo riconosciuto e rintracciato.
Pescara, 12 luglio 2020, in Piazza Salotto, nella stessa piazza negata all’Abruzzo pride dall’amministrazione comunale, si terrà, nonostante tutto, una manifestazione di protesta contro il ddl Zan, che andrebbe a punire tutti gli atti discriminatori nei confronti della comunità LGBT, dagli organizzatori definita “liberticida”.
In tutto questo il comune di Pescara si è rifiutato di costituirsi parte civile nei confronti dell’aggressore repsingendo tale mozione con 11 voti contrari e 10 a favore.
Se la legge Zan è definita da queste “persone” liberticida allora schieriamoci contro la libertà di offendere, ferire, violentare e discriminare perchè tale non si può definire, la discriminazione non è un diritto ma solo un reato che deve essere punito su qualsiasi fronte.

Clicca qui per firmare la petizione.


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