L'Irlanda sostiene di non aver trovato il tempo di mettere al bando le "terapie riparative" a causa del Covid-19
Pare una barzelletta che non fa ridere, ma l'Irlanda del Nord ha davvero affermato non non aver trovato il tempo di vietare le fantomatiche "terapie di conversione" dei gay perché è troppo occupata a gestire il COVID-19.
È questo il pretesto addotto dal Dipartimento della Salute dell'Irlanda del Nord, spiegando come per loro non sia una priorità il mettere al bando una screditata pratica che in alcuni casi è costata la vita a chi ne è stato vittima.
Un portavoce del dipartimento ha dichiarato che «date le continue richieste giunte al Dipartimento della Salute a causa della pandemia di COVID-19, non siamo grado di portare avanti la questione di un divieto legislativo sulla terapia riparativa o di conversione da parte di operatori privati».
Il governo del Regno Unito aveva promesso di vietare quelle pratiche disumane ben due anni fa.
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