Il signor Coghe ci dica: è questo schifo la "libertà di espressione" che la sua organizzazione difende?
Jacopo Coghe sostiene che l'omofobia non esisterebbe, anche se parrebbe strano che gli oligarchi russi verismo milioni di rubli sui suoi conto correnti per promuovere un qualcosa in cui lui dice di non credere. Anche Giorgia Meloni nega l'esistenza delle discriminazioni, ma è alla sua manifestazione a sostegno dei crimini d'odio che i suoi seguaci hanno aggredito e sputato addosso ad una 15enne in virtù del suo presunto orientamento sessuale. Matteo Salvini chiede una legge contro l'"eterofobia", ma ancora si attende possa trovare un solo etero che sarebbe stato aggredito in quanto eterosessuale.
E mentre questa gente sdogana l'odio, i loro seguaci paiono sentirsi legittimati a ostentare il loro odio. Ne è un esempio il signor Alex, un laziale che si definisce fieramente fascista e che contro Luxuria se ne esce con battutine sull'HIV. Ed immancabile è anche un qualche populista che si diverte a suggerire amputazioni genitali contro le vittime dell'odio di Coghe:
Davanti a chi tenta di far capire al populista Alex che ci sono ragazzi che sono stati spinti al suicidio da battute come la sua, il camerata se ne esce con teorie dementi sui gay che darebbero drogati e infedeli. Con il classico stile da bulletto populista che ha imparato da Salvini come essere incivile e presuntoso, scrive:
Immancabile arriva il suo sostenere che lui può essere padre si è scopato una donna secondo le indicazioni di Gandolfini, anche se le frasi da lui firmate paiono così gravi e così ricolme d'odio da domandarsi quanto sia messa male l'Italia se nessuno ha ancora inviato assistenti sociali a difesa di quei quei minori:
Ovviamente il signor Alex si identifica come fascista, ossia contrario ai principi del nostro popolo e della nostra Costituzione. Ed ovviamente ci spiega anche che la sua vita si fonda sul tentare di impedire che gli altri possano vivere in santa pace la propria vita, raccontandosi che la tolleranza sarebbe "dittatura":
È questo schifo la presunta "Libertà" che Jacopo Coghe rivendica in piazza mentre invoca impunità per chi commette crimini d'odio ai danni delle sue vittime? Si rende conto che tutte le stupidaggini su fantomatiche "dittature" o sul "sentirsi donna" sono ripetizioni degli slogan che la sua organizzazione si è inventata per creare disinformazione? È certo che un omofobo fascista sia preferibile a due padri gay solo perché lui si vanta davanti ai propri figli di essersi "scopato tante ragazze" tra cui loro madre?
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