La leghista Baldassarre spara a zero contro il DDL Zan


Nel mondo parallelo creato dalla propaganda leghista, non solo la "famiglia tradizionale" si fonderebbe su un Salvini divorziato che ha avuto figli da donne diverse mentre ricorre fidanzatine sempre più giovani, ma loro pensano pure che l'organizzazione forzanivista Provita Onlus avrebbe portato in piazza folle oceaniche che inneggiavano ai crimini d'odio sostenendo che l'eterosessualita sia il nuovo arianesimo. Ed è così leghista Baldassarre ha sparato a zero contro il DDL Zan dichiarando:

Le forze di maggioranza di dimostrano ancora una volta nemiche delle famiglie italiane. È infatti vergognoso che si approfitti dell’estate per calendarizzare alla Camera il voto su un testo ideologico, dannoso e deleterio come il DDL Zan. Stanno semplicemente ignorando la miriade di persone che nelle settimane scorse sono scese a manifestare in moltissime piazze italiane, e vogliono approfittare della pausa estiva per approvare il testo quasi di nascosto.

Forse la leghista non ha voglia di lavorare in estate, ma è ridicolo possa inventarsi che la legge sarebbe stata tenuta nascosta quando se ne parla ovunque. Aggiunge poi:

Se passasse, non solo vedremo pesantemente ridotte le nostre libertà fondamentali, ma addirittura il gender entrerà nelle scuole, con la possibilità di attività inerenti alla cosiddetta ‘giornata nazionale contro l’omotransfobia’. Se non bastasse, anche 4 milioni di euro all’anno destinati alle politiche LGBT, in barba alle molte famiglie italiane che faticano ad arrivare a fine mese. Noi continueremo a dare battaglia. Conte e la sua maggioranza possono essere certi che le famiglie italiane non scorderanno questo scempio di mezza estate. Si metta freno a questa deriva ideologica e autoritaria. Si fermi il DDL Zan, caro Conte, altrimenti ci ricorderemo.

Insomma, il solito disco ritto che ripropone le teorie del fondamentalista Gandolfini e le due minacce. E tutto questo sulla base di un fantomatico "gender" che pare esistere solo nella mente dei populisti e di quei leghisti che hanno sottoscritto contratti con le lobby di promozione omofobica.
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