Legge omofobia, Gaylib: «Stiamo lavorando con liberali di centrodestra per consenso più ampio al testo unificato»


«Stiamo lavorando a stretto contatto con i rappresentanti di area liberale, anche nel centrodestra, perché il testo unificato del ddl contro l’omotransfobia depositato ieri alla Camera dei Deputati riesca ad attrarre il massimo consenso possibile tra le forze parlamentari. C’è un po’ di lavoro da fare ma siamo ottimisti rispetto al fatto che una norma di civiltà, quale è il disegno di legge contro l’omotransfobia, possa essere approvata da una maggioranza larga e trasversale. Congratulazioni all’onorevole Zan per la conclusione di questa prima importante fase di lavoro».
Con queste parole il presidente di GayLib, Enrico Oliari, saluta la presentazione del testo unificato per il contrasto all'odio omofobico.
«Il lavoro che stiamo facendo come associazione, approfondendo tutte le possibili sfaccettature del testo di legge assieme al nostro valido referente giuridico, dottor Giacomo Giorgini Pignatiello –aggiunge il segretario di GayLib Daniele Priori– punta a fare in modo che il dibattito anche nel fronte liberale di centrodestra sia depurato il più possibile da strategie e retropensieri ideologici, a favore della valorizzazioni dell’apporto culturale e sociale che la norma in discussione potrà e dovrà avere».
«È fuori discussione e stiamo facendo in modo che questo aspetto sia sempre più chiaro a tutti, il fatto che l’approvazione della legge non metta in discussione la libertà d’opinione di nessuno. Ciò va ribadito con forza anche a fronte delle gravi fake news emerse al riguardo negli ultimi giorni –dichiara Giacomo Giorgini Pignatiello- resta fermo il fatto che la violenza omotransfobica non può essere in alcun modo paragonata ad un reato comune, in quanto nega la pari dignità di un individuo a partecipare alla vita pubblica del Paese. Un ordinamento democratico basato sull’uguaglianza degli individui non può rimanere indifferente su questa tematica e le forze liberali dovranno trovare la capacità di superare anche le piccole riserve ancora presenti a favore di un passo che porterà l’Italia al pari delle nazioni più progredite nelle quali una ‘normalizzazione’ dei rapporti tra componenti della società civile non corrisponda a un banale conformismo ma alla reale valorizzazione in positivo delle differenze, nel rispetto delle libertà individuali di ognuno, affinché tutti possano avere la giusta dignità di cittadini meritevoli di rispetto e tutela».
3 commenti