Madre racconta di come l'omofobia polacca abbia ucciso suo figlio. Pillon la auspica per l'Italia


La Polonia che tanto piace al senatore leghista Simone Pillon per la sua istituzionalizzazione dell'omofobia è una terra in cui i fondamentalisti alla Jacopo Coghe hanno ottenuto la "libertà" di poter spingere al suicidio i figli altrui sulla base del pregiudizio.
Ad eccitare come scolarette il consigliere fascista Fabio Tuiach e il senatore leghista Simone Pillon è la matrice ideologica che ha portato Katarzyna Koch a perdere suo figlio: lo scorso 1° giugno, Michal Demski si è impiccato nel giardino di casa perché incapace di gestire il clima di crescente omofobia che ha investito la Polonia. Aveva solo 30 anni.
Al quotidiano polacco Gazeta Wyborcza, la donna ha raccontato come la morte del figlio sia una conseguenza diretta della persecuzione in artro contro le minoranze e della retorica omofobica del presidente Andrzej Duda. La stessa retorica che Pillon sostiene debba essere portata in Italia dalla Lega di Matteo Salvini: «Mio figlio non era un’ideologia. Era il più normale del mondo. Molto più normale di tutti loro. Queste persone hanno distrutto mio figlio. Giorno dopo giorno e passo dopo passo», ha dichiarato.
Michal era un giovane di talento e aveva intrapreso una promettente carriera da modello con cui aveva girato il mondo, ma nella sua Polonia gli era impossibile poter vivere serenamente la sua omosessualità. Ha subito bullismo quando, da bambino, frequentata una scuola cattolica dove i preti gli insegnavano odio per sé stesso. Il bullismo è proseguito anche al liceo e nella vita di tutti i giorni. Un negoziante lo avrebbe persino cacciato dall'esercizio urlandogli: «Perché sei venuto qui, fottuto fr***o?».
La sua famiglia lo aveva accettato, ma al di fuori di casa era vittima di costanti abusi. Andò da uno psichiatra, ma non riuscì neppure a dirgli di essere gay. «Alla fine di maggio -racconta la madre- è stato nuovamente sfidato per strada da un gruppo di omofobi. È stata una situazione terribile. E quello fu un duro colpo per lui. È tornato a casa molto agitato e ha detto di averne abbastanza, da non poterlo più sopportare. Temo molto che se il potere nel paese non cambia, se Andrzej Duda, che ha un tale atteggiamento nei confronti delle persone LGBT+, vince le elezioni presidenziali, senza dubbio ci saranno più vittime come mio figlio. Tutto ciò che fanno i politici di oggi, incluso il nostro presidente, è il ritorno al terrificante passato fascista. Questi sono gli stessi meccanismi e senza dubbio torneranno [...] Ogni giorno mi chiedo, che cos’è un paese in cui bisogna morire per essere felici?».
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