Simone Pillon: «Vogliamo restare liberi di dire che i gay sono immorali e che possono essere clinicamente curati dall'omosessualità»


Il senatore leghista Simone Pillon pare un disco rotto nel ripetere ad oltranza che i sedicenti "cristiani" debbano avere la "libertà" di togliere la libertà altrui. In quei suo sostener che chi nomina il nome di Dio invano contro il prossimo debba essere compiaciuto, è in uno dei suoi continui posti di promozione all'omofobia che si lamenta che in Inghilterra non si possa andare in giro a sbraitare che i gay sarebbero «un abominio» o che sarebbe intollerabile punire chi dice di poter «curare» i gay da quell'orientamento sessuale naturale che lui sostiene possa essere ritenuto «indesiderato».
Sostiene anche che sarebbe lecito negare beni o servizi ai gay, anche se pare evidente che lui si rotolerebbe a terra come un indemoniato se qualcuno gli negasse qualcosa sulla base del suo dirsi opinabilmente "cristiano". E non è chiaro in che modo possa considerare "libertà" andare in giro a guardare nei letto altrui per sostener che i gay sarebbero "immorali".

È infatti da brividi la lista di pretese avanzata dal leghista:



Molto grave è come il senatore leghista paia ossessionato nel sostenere che il suo personalissimo "cristianesimo" si baserebbe sull'odio omofobico. Ma se qualcuno sostenesse le stesse teorie contro i cristiani, il leghista direbbe che è una libertà o griderebbe alla discriminazione?
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