Zan: «Gli omofobi vogliono continuare a odiare e discriminare»
Durante un Verona Pride statico nel rispetto delle misure di prevenzione dal contagio del Coronavirus, Alessandro Zan ha voluto commentare la presa di posizione a sostegno dei reati d'odio assunto dall'amministrazione filo-leghista:
Questa è la piazza dei giovani, la piazza dei diritti, dell’amore, dell’inclusione, mentre le loro piazze sono le piazze dell’odio, dell’esclusione, della violenza. Voi siete il futuro, il futuro bello di questo Paese. Ecco perché abbiamo il bisogno di fare delle leggi inclusive e contro ogni discriminazione. Ed è vergognoso che in questa città, la città dell’amore, ci sia un’amministrazione così becera che dopo 25 anni fa ancora mozioni che discriminano le persone, sulla base di ciò che sono, di chi amano, è inaccettabile.
Il riferimento è alla mozione di Andrea Bacciga in difesa di chi delinque contro le minoranze.
Caro Federico Sboarina, Verona non è una città solo tua o degli odiatori come te, ma è una città soprattutto di questa piazza, delle cittadine e dei cittadini, che non accettano che un’amministrazione divida le persone e classifichi le persone di serie A contro le persone di serie B.
Nessun cittadino sarà uguale fintanto ci sarà omotransfobia e misoginia in questo Paese. Ecco perché quelli che dicono che la legge sarebbe liberticida, che limita la libertà di pensiero, hanno appositamente voluto spostare il focus raccontando una fake news. Lo dicono perché vogliono continuare ad odiare, discriminare, ad essere omofobe nei confronti di persone che oggi hanno meno diritti degli altri. E’ ancora più vigliacco nascondersi dietro un principio di libertà di espressione, quando la vera intenzione di questi omofobi nostrani è quella di continuare a discriminare e a pronunciare discorsi di odio. Ecco perché una legge contro l’omotransfobia in questo Paese è importante, perché dobbiamo rompere questa spirale che fa sì che delle persone per la loro condizione personale siano dei capri espiatori da usare come nemico per acquisire consenso. E’ un atteggiamento vergognoso.