Il principe gay, diseredato dalla famiglia, aprirà il suo palazzo a chi è stato cacciato dalla propria famiglia
Il principe Manvendra Singh Gohil, erede del maharaja di Rajpipla nello Stato indiano del Gujarat, fece coming out nel 2006. Tanto bastò a farlo diseredare dalla famiglia, mentre i suoi ex sudditi non si risparmiarono dal minacciarlo di morte. La madre arrivò ad acquistare un'intera pagina di giornale per ripudiarlo pubblicamente.
Oggi, al New York Times, il principe racconta di quando nel 1991 convolò a nozze con una principessa della famiglia reale di Jhabua: «Furono nozze volontarie, non avevo mai avuto modo di passare del tempo da solo con una ragazza e il sesso fuori dal matrimonio era impensabile allora. Ma dopo esserci sposati, mi è diventato subito chiaro che non ero interessato alle donne sessualmente, andavamo d’accordo, ma da amici, non provavo la minima attrazione fisica per lei».
Optarono per il divorzio e fu scandalo. Manvendra cadde in depressione e lo psicanalista gli disse che il primo passo per la guarigione fosse quello di parlarne con la sua famiglia. «Ma i miei genitori pensavano di dovermi far cambiare, credevano che la scienza avesse sicuramente una cura per l’omosessualità». Lo sottoposero a fantomatiche "terapie riparative" dell'omosessualità che, com'è ovvio, non funzionarono. Poi fecero ricorso alla religione, sottoponendolo a inutili violenze: «Alla fine decisi che non potevo più sopportare e diedi un’intervista a un giornale indiano facendo coming out».
Nel 2013 ha conosciuto un giovane americano e l'amore è sfociato in un matrimonio. Entrambi sono impegnati nella campagna a favore della comunità omosessuale dell’India. Ha anche ereditato una residenza dal padre, decidendo che aprirà le porte di quella casa chi non ha un posto dove andare dopo aver fatto coming out. Organizzerà anche corsi di insegnamento professionale per la comunità Lgbt e consultori per le malattie sessualmente trasmissibili. «Io non avrò figli e possiedo una grande casa, per questo ho deciso di metterla a disposizione», spiega.