Pillon: «I gay discriminano Gandolfini. Ci arresteranno se non ci abboccano a Netflix»


Non passa giorno senza che il senatore leghista non cerchi un qualche pretesto per inveire contro il ddl Zan. Quest'oggi pare voler sostenere che il contrasto ai crimini d'odio potrebbe portate alla denuncia di chi non si abbona a Netflix.


Se è curioso il suo tentativo di riscrivere la realtà sulla base del suo personale pregiudizio, curioso è che ad avventarsi contro la natura sia quello stesso tizio che va in giro con dei presepi sottobraccio ad attribuire fantomatiche "fedi religiosi" a dei bambini piccolissimi che sicuramente non avranno potuto ancora sviluppare pensieri autonomi sul tema. Al solito, lui non vuole che le famiglie possano essere libere di educare a meno che non si tratti di inculcare il suo indottrinamento.

Il leghista non manca poi il suo inventarsi presunte "minacce di morte" verso quel suo Gandolfini che è impegnato nella promozione di odio contro i gay e contro le loro famiglie. Mettendo alla gogna un minorenne e sostenendo che le azioni di un singolo debbano giustificare il sui feroce odio contro interi gruppi sociali, il senatore finanziato dalle ricche lobby ortodosse scrive pure:


Ora Gandolfini sarebbe "discriminato" perché c'è chi contesta le sue discriminazioni?
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