Prosegue senza sosta la persecuzione da parte di Zaira Bartucca e delle sue discepole
Prosegue senza sosta lo stalking di Zaira Bartucca e delle sue discepole. Questa volta le troviamo a ridere delle minacce di morte che ci sono state recapitate nei giorni scorsi, mentre rilanciano i falsi nomi che sono stati pubblicati e segnalati ai gruppi neofascisti dalla signora che sostiene di essere iscritta all'Ordine dei Giornalisti del Lazio con tessera numero 152071.
Ricorrendo a quel bullismo che pare pervadere le anime dei populisti dediti alla difesa dei "giornalisti" che pubblicano notizie false (come quella loro Zaira Bartucca che non ha remore neppure nell'inventarsi false accuse di pedofilia), l'adepta scrive:
Speriamo che la Procura possa spiegare alla signora che le fake news e le minacce di una populista non la autorizzano a insultare, diffamare e denigrare onesti cittadini, così come è auspicabile che il suo rilanciate i falsi nomi inventati da Zaira Bartucca possa aggravare la situazione penale della sua amichetta "giornalista".
E non pare stupefacente che una signora si permetta di inventarsi accuse di rilevanza penale per poi piagnucolare che le darebbe fastidio la smentita di quelle sue dichiarazioni diffamatorie miste ai soliti insulti gratuiti che tanto piacciono ai populisti.
E tutto questo perché una signora che sostiene di essere iscritta all'Ordine dei Giornalisti del Lazio ci perseguita e si inventa cazzate come questa:
Potete leggere l'intero sito e vedrete che noi (e nemmeno il Butac) abbiamo mai affermato simili cazzate, le quali vengono invece ipotizzate proprio dalla Bartucca in quel suo inventarsi false accuse su cui costruire campagne diffamatorie. Quanto basta per domandarsi cosa aspetti l'Ordine dei giornalisti a radiata e ad impedirgli di diffondere false notizie che rischiano poi di essere rilanciate dalle sue complici.
Oppure vogliamo ricordarci di quando la "giornalista" si è dilettata a pubblicare immagini di minorenni (in quella che pare una violazione alla Carta di Treviso) mentre fantasticava su fantomatici abusi sessuali che si era divertita ad inventarsi di sana pianta?
Immaginatevi voi cosa significhi trovare pubblicate fotografie di persone che neppure conoscete per ritrovarvi ad essere pubblicamente accusati di pedofilia da una signora che dice di essere "giornalista" e che si permette persino di lamentarsi di come abbiate dovuto spendete tempo a smentire almeno altre sue 54 menzogne. E i suoi proseliti si permettono pure di insultarci perché non taciamo davanti a quella calunnia? E perché la stalker pubblica anche indirizzi e nomi di città con il rischio che la persona che lei accusa di falsi reati possa essere aggredita sulla base della sua falsa testimonianza?
E tutto questo avviene mentre la "giornalistona" populista pare non fare altro che insultarci, deriderci, diffamarci e aizzare contro di noi le sue groupies 16 ore al giorno, tutti i giorni:
Pare normale un Paese dove le molestie di una "professionista" possano proseguire impunite per così tanto tempo? E se finalmente arriverà una sentenza di condanna nei confronti fi Zaira Bartucca, come si potrà porre rimedio a falsità che si sono lasciate circolare indisturbate così a lungo? E che dire della ferocia con cui la stalker che ci modesta ossessivanente cercho di ottenerr la complicità delle sue seguaci pagnicolanfo che noi la perseguoteremmo perché osiamo dire che le sue false accuse di pedofilia do o false e che i falsi nomi che lei pubblica sono falsi? Ma neppure in in girone dantesco si potrebbe trovare ina figura tanto grottesca e surreale che pare ignorare ogni più elementare etica e morale.
Leggi l'articolo completo su Gayburg