Adinolfi da vomito. Parla di "libertà di opinione" persino davanti all'omocidio di Maria Paola

Anche Mario Adinolfi non ha perso tempo nel lanciarsi in uno sciacallaggio dell'omicidio di Maria Paola. Incurante di come l'assassino non accettasse l'amore della sorella per un uomo trans esattamente come lui invita a fare, il fondamentalista tenta di raccontare pure che le aggravanti non cambierebbero nulla nel giudicare l'assassino. E dato che al peggio non pare esistere fine, usa la vittima persino per fare pubblicitĂ  al congresso del suo partitino:


Il fondamentalista torna anche ad offendere la religione cristiana pubblicando le disgustose immagini che mostrano un presunto "sacerdote" inyento nell'elargire una blasfema benedizione elettorale ad un gruppo di intolleranti avvezzi a nominare il nome di Dio invano contro i loro fratelli. D'altronde loro sono quelli che recitano rosari contro le persone trans senza sentirsi chiamati in causa se qualcuno li ammazza...


La "libertĂ  di pensiero" sarebbe quella di poter pensare che la sorella che ama un trans vada ammazzata?

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