Lo squallore della Meloni che calpesta chi lavora pur di creare polemiche elettorali


Amano auto-proclamarsi "patrioti" mentre tifano contro il Paese e lavorano contro gli interessi dell'Italia nella speranza che la sistematica creazione di fratture sociali possa portare voti al loro ostentato disfattismo. Senza alcun rispetto verso chi lavora, è criticando in maniera approssimativa tutto ciòc he gli possa permettere di creare polemiche sterili che la signora Meloni si mostra impegnata a diffondere una bufala elettorale creata da Toti:


La smentita della polemica populista non si è fatta attendere, mostrando come ci siano persone che lavorano mentre alcuni politici sperano di poter trarre profitto dal loro inveire contro gli italiani:


A rilanciare la notizia è anche la populista Zaira Bartucca, la quale dice di vedere una «ammissione della preside della scuola primaria Mazzini di Genova» nel testo che avete appena letto. Lamentandosi di come i bambini portino la mascherina nonostante i populisti non lo facciano mai dato che il loro obiettivo è compiacere l'egoismo di chi dice che una vita umana non valga la "fatica" di rispettare quattro norme sanitarie, è stata capace di pubblicare questo:


Ed è dopo la solita sfuriata sul fatto che i genitori non dovrebbero mandare i figli a scuola perché lei dice che si sarebbero dovuti obbligare i bambini a «poggiare i quaderni sulle gambe mentre si utilizza la sedia normalmente» che la populista scrive pure:

Ma forse la risposta è tutta in quel senso di umiliazione tipico della gestualità orientale cui l’Occidente sembra voler abituarsi, o meglio far abituare determinate fasce sociali. La crisi imposta fa da quinta teatrale, perché mentre i governi spingono l’asticella della sopportazione sempre più in là, i cittadini si abituano a non lavorare, a non acquistare, a non stare all’aperto, a non sedere in maniera civile. E ad inginocchiarsi. Non più davanti a Dio, quella è “scaramanzia”. Ma davanti a un tutore o per determinati fatti di cronaca, rigorosamente selezionati. Per il momento.

Davvero, la signora Zaira Bartucca non solo cerca di copiare Salvini nell'uso politico della religione, ma inveisce contro un bambino che esprime la sua creatività.
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