Maria Paola. Se lo speronamento non ci fosse stato come giura Adinolfi, perché è descritto nell'ordinanza di convalida dell'arresto?
I fan di Mario Adinolfi sostengono che il loro procacciatore di oomofobia sarebbe molto più informato del GIP che ha convalidato l'arresto dell'assassino e delle forze dell'ordine che hanno effettuato le indagini sulla morte di Maria Paola. La loro teoria si basa sul presupporre che i gay, i transessuali e le lesbiche sentirebbero in quanto gay, i transessuali e le lesbiche così come il loro Adinolfi è solito raccontargli, motivo per cui verrebbe da sé che quel gruppo sociale debba essere ritenuto colpevole anche quando qualcuno ammazzato sulla base dei distinguo e dei pregiudizi di cui loro si fanno promotori.
La teoria deve essere piaciuta veramente molto ad Adinolfi, il quale si è affrettato a condividerla sulle sue paginette social:
Se è vergognoso che Adinolfi neghi l'avvenuto contatto pur di proporsi come il difensore d'ufficio di chiunque delinqua contro la comunità gay, pare strano che la versione da lui negata sia inclusa negli atti di convalida dell'arresto del fratello di Maria Paola Gaglione:
Gaglione cerca di tagliare la strada al mezzo che lo precede. Non solo perché quando riesce ad affiancarlo scalcia contro la scocca dello scooter guidato da Ciro, incurante che sul sellino del passeggero ci fosse anche sua sorella. Lei gli urla di smetterla. Inutilmente. Tanto che in concomitanza di una manovra di svolta verso destra in via degli Etruschi ad Acerra, Michele Antonio Gaglione "assestava un ulteriore calcio sul lato sinistro del motoveicolo, condotta per effetto della quale Ciro Migliore perde il controllo del mezzo; quindi, provocava la rovinosa caduta dei due giovani causando il decesso della sorella Maria Paola Gaglione; nonché, dopo la caduta, inseguiva Migliore assestandogli calci e pugni"
Quindi Adinolfi saprebbe che non sarebbe avvenuto alcuno speronamento anche se quel contatto viene descritto nella ricostruzione contenuta nell'ordinanza di convalida dell'arresto per Michele Antonio Gaglione, attualmente detenuto con l'accusa di omicidio preterintenzionale aggravato dai futili motivi in quanto non condivideva la relazione della sorella con Ciro Migliore?
È un testimone oculare che può negare la ricostruzione dei giudici o vuole solo raccontare la versione che gli permette di negare che la sua cultura dell'odio abbia portato all'omicidio di una ragazza di 18 anni? E davvero è disposto ad abusare di quella ragazza per cercare visibilità mediatica in vista delle elezioni?