Mike Pompeo alla Nato: «Non sempre più diritti producono più giustizia»
Davanti alle preoccupazioni europee per il fondamentalismo di Donald Trump e il suo voler sostituire i diritti civili con una imprecisata “legge naturale” basata sul cristianesimo e su dogmi ostili a gay e donne, Mike Pompeo si è presentato davanti alla Nato dichiarando che:
Ci sono buone ragioni per preoccuparsi che la prodigiosa espansione dei diritti umani abbia indebolito piuttosto che rafforzato le rivendicazioni dei diritti umani e lasciato i più svantaggiati più vulnerabili. Non sempre più diritti producono più giustizia. Trasformare ogni degna preferenza politica in una rivendicazione dei diritti umani inevitabilmente diluisce l’autorità dei diritti umani.
Le decisioni sulla priorità dei diritti non sono solo inevitabili ma auspicabili. In molte circostanze, alcuni diritti hanno una necessaria precedenza logica
La sua richiesta è una regressione dei diritti umani al testo dell'ONU ratificato nel 1949, quando le donne restavano recluse in cucina e i gay rischiavano di essere uccisi.
Ed è su quelle premesse che altre nazioni potrebbero rivendicare il "diritto" di poter perseguitare vari gruppi con il pretesto della "tradizione e della necessità", di fatto sancendo che Paesi come la Russia facciano bene a perseguire gay e stranieri.