New York dedica un parco a Marsha P. Johnson, Elizabeth una statua
Grazie ad una petizione sottoscritta da oltre 160.000 cittadini, la città di Elizabeth, nel New Jersey, sostituirà la statua di Cristoforo Colombo eretta nei pressi del municipio con quella di una loro cittadina: Marsha P. Johnson, transgender ed attivista lgbt che ha lottato in prima linea nel fronte della liberazione omosessuale statunitense.
Intanto il governatore dello stato di New York, il democratico Andrew Cuomo, ha annunciato di averle dedicato l’East River State Park di Brooklyn in occasione di quello che sarebbe stato il suo 75° compleanno.
«È sicuramente un messaggio positivo. Penso che dovremmo seguire l'esempio -ha commentato Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay- Il nostro Paese ha una storia di attivismo Lgbt molto diffusa ma poco nota. A quali figure italiane dedicherei una statua? Sicuramente a Marcella Di Folco, attrice, presidentessa del Mit (Movimento Identità Transessuale) e prima donna transgender al mondo a ricoprire una carica pubblica (è stata Consigliere comunale). Oppure a Giorgio Agatino Giammona e Antonio Galatola, due ragazzi che si amavano nella Sicilia degli anni '80, a Giarre, e che, per questo motivo, furono uccisi. Il loro brutale omicidio diede la spinta per la fondazione del primo circolo Arcigay in Italia, quello di Palermo. Ma ce ne sono tanti altri. Come gli attivisti che furono vittime dall'Aids e, non solo dovettero sopportare le sofferenze della malattia, ma anche lo stigma che la società gli aveva cucito addosso: quello di untori e unici diffusori del virus Hiv. Penso che in Italia, purtroppo, occorrerà ancora un po' di tempo per ereggere la statua della nostra Marsha P. Johnson. Una società fa sempre molta fatica a condannare atteggiamenti di violenza e discriminazione socialmente approvati per decenni».
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