Spunta il nome di Salvini nelle carte dell'inchiesta sulla truffa lombarda
È spuntato il nome di Matteo Salvini nell'inchiesta sulla vendita da parte di tre commercialisti vicini alla Lega di un capannone industriale a Regione Lombardia per 800mila euro, ossia ad un prezzo fuori mercato.
Il leader della Lega infatti ha infatti incontrato Andrea Manzoni, uno dei commercialisti leghisti finito ai domiciliari, durante una cene. E contatti ci sarebbero stati anche tra il senatore Roberto Calderoli e Stefano Borghesi.
I giudici stanno indagando anche sulla destinazione della “cresta” sulla vendita, sospettando siano stati riversati in qualche conto della Lega.
Intanto Salvini tace, preferendo attaccare il governo e raccontare populisticamente che lui avrebbe assunto nuovi insegnanti, nuovi scuolabus, nuovi bidelli e nuove struttura. Peccato che, al solito, non abbia spiegato dove avrebbe trovato i fondi.