Tripodi dichiara di provare «orrore» davanti a chi chiede una legge contro l'omofobia
Ferdinando Tripodi è l'aspirante candidato populista che si propone come "il gay di destra" contrario ai pride, alla genitorialità e ad una legge contro l'omofobia. Citato dalle organizzazioni anti-gay come il prototipo del gay che piace alle destre neofasciste, è davanti all'omicidio di una ragazza 18enne uccisa dal fratello perché fidanzata con un uomo transgender che dichiara di provare «orrore» davanti a chi chiede una legge contro l'omofobia. Peccato, però, che la stragrande maggioranza delle leggi per la tutela delle minoranze siano sempre nate come risposta ad omicidi simili, dato che sono i fatti a richiedere risposte politiche e a smentire quei populisti che raccontano la loro favoletta di un'Italia in cui non esisterebbe omofobia.
Senza spendere una sola parola di cordoglio per la vittima, la sua proprietà pare essere quella di sostenere che le aggravanti già esisterebbero e che è per questo che lui non vuole possano essere previste (che però non spiega perché non voglia ciò che sostiene già esista).
Nonostante lui non paia lamentarsi di quel suo Salvini che usa qualunque reato commesso da migranti per lanciarsi in generalizzazioni contro interi gruppi sociali, davanti a chi chiede tutele per le vittime di omofobia scrive che lui disprezza chi avanza quelle richieste:
Quindi, a detta sua, sarebbe del tutto ininfluente il fatto che l'assassino abbia dichiarato di volerle dare una lezione alla vittima perché “i vicini di casa parlavano” e che non sarebbe successo nulla se il ragazzo non fosse stato transessuale?
E se un omicidio sarebbe sempre e solo un omicidio indipendentemente dalla mateice, perché poi inneggia alla Meloni e al suo sostenere che nel caso dei cristiani si debbano fare dei distinguo?
Lasciato intendere che un cristiano ucciso perché cristiano dovrebbe contare più di un gay ucciso in quanto gay, Tripodi continua a cercare visibilità tra i populisti scrivendo:
E se "l'aggravante esiste già", allora perché lui si batte perché non siano introdotte aggravanti contro i reati d'odio di matrice omotransofobico? Se ci fossero come dice lui, non cambierebbe nulla, no? Eppure lui insiste:
Dato che il signor Tripodi va in piazza a sostenere che l'omofobia sarebbe "libertà di opinione" mentre poi sporge denunce contro chi la pensa diversamente da lui, eviteremo ogni commento dato che frasi simili paiono commentarsi da sé. Certo è che fa impressione osservare come a lanciare accuse di "sciacallaggio" sia un leghista che tenta di sminuire la condanna al fascismo della Ferragni rilanciando gli esponenti di CasaPound che cercano di diffamarla sulla base di un like messo dall'assassino al profilo di uno tra i più conosciuti cantanti italiani, quasi come se il fatto potesse avere una qualche rilevanza:
Curioso è anche il messaggio in cui Tripodi si inventa che il ddl Zan sarebbe stato rinviato ad ottobre perché "costa troppo" quando in realtà è slittato per il referendum:
Anche qui non si capisce quale sarebbe il problema nel perseguire i crimini d'odio se lui ritiene che già lo sarebbero...
Leggi l'articolo completo su Gayburg