Adinolfi da vomito. Prima insulta la famiglia di Fabio Volo, poi definisce «una vittoria» il rinvio del ddl Zan
Per Mario Adinolfi, usare i morti per rimandare una legge orientata al contrasto all'odio sarebbe «una vittoria», quasi lo eccitasse l'idea che chi picchia un gay in virtù del suo orientamento sessuale continuerà a non rischiare aggravanti. Ed è dall'alto del suo proporsi come l'eterosessuale che fa soldi sbraitando in faccia alle sue figlie che lui si è trombato le loro rispettive madri che il fondamentalista si lancia nel sostenere che quella legge sarebbe «inutile» perché lui preferisce pensare alle ragazze eterosessuali che vengono penetrate da membri maschili:
Insomma, per lui è importante produrre figli in modo da poter poi impedire possano essere difesi dall'odio. D'altronde è stato molto chiaro sul fatto che lui le avrebbe sottoposte le sue figlie alle violenze promosse da Luca Di Tolve qualora avessero osato non risultare espressione dei pruriti sessuali che lui ha deciso dovessero avere.
Ieri raccontava che impedire l'odio contro le minoranze sarebbe una «legge fascistissima». Peccato che c'è da presupporre che per lui anche le leggi razziali fossero "libertà di espressione" visto che lui ama dire che Dio è odio e che Gesù voglia la discriminazione. Ed è senza risparmiarsi da insulti contro la famiglia di Fabio Volo che scriveva:
Peccato che anche lui avrà avuto le sue divergenze dato che ha divorziato dalla prima moglie prima di infilarsi tra le coperte di una ragazzina molto più giovane di lui.
Ed ancora, è nella sua solita perfidia che inveisce anche contro Iconize dicendo che di sente buono a non averlo insultato per incitare all'odio come suo solito:
Se si commenta da sé il suo far finta di non voler parlare di Iconize mentre lo sta facendo, grave è come risulti che lui è il primo a sostenere che una finta aggressione dovrebbe invalidare anche quelle vere. Di certo Satana lo ringrazierà per i suoi servigi...