Adinolfi va dai populisti a mentire persino sui numeri

Solo Il Giornale avrebbe potuto creare una falsa contrapposizione tra il governo votato dagli italiani e il leader di un partitino omofobo che nessuno vota. E solo un personaggio anti-cristiano come Mario Afinolfi potrebbe risultare cosi primo di morale dal raccontare che lui ritiene che la tutela delle vittime di violenza sarebbe «fascismo» dall'alto del suo pretendere un divieto al divorzio, un divieto all'educazione al rispetto, un divieto all'autodeterminazione dei malati, un divieto alla libertà delle donne, un divieto ad amare e un divieto a poter vivere la propria vita senza rischiare di essere aggrediti qualora non si condividano le su espulsioni sessuali. Ed è sulla sua pagina di propaganda che il fondamentalista scrive:


Per chi avesse il coraggio di leggere le aberranti parole del fondamentalista senza essere assalito da conati di vomito, Adinolfi debutta cercando di usare i morti contro i diritti civili. Dall'altro del suo aver trascorso mesi a dire che lui voleva riaprire le chiese perché a lui non fregava nulla della pandemia, ora è stato capace di affermare:

Con una pandemia in atto e mezzo Paese in ginocchio, con le rivolte per le strade e i contagi moltiplicati, con le strutture sanitarie in affanno e le famiglie sempre più in crisi a me pare davvero un oltraggio che la Camera passi la settimana a discutere di un ddl scritto per porre rimedio a un’emergenza che non c’è. Oltre che inopportuno e ingiusto, questo modo di costruire scale di priorità spiega anche i tic antidemocratici tipici di questa maggioranza, che tende a immaginare come necessario per il Paese solo ciò che è necessario per sé e per le proprie lobby di riferimento.

Ovviamente il suo dire che non esisterebbe un'emergenza omofobia è in contrasto con una cronaca che quell'emergenza la mostra chiaramente, ma forse è troppo chiedere un po' di onestà intellettuale a chi ha fatto dell'odio la propria professione. Ed è altresì curioso si lamenti di chi tutela la vita anziché parlare di quei populisti che hanno presentato centinaia di emendamenti ostruzionisti per carcere di tutelare i criminali che delinquono contro le minoranze.

Da voltastomaco è come Adinolfi aggiunga pure:

Si tratta di un provvedimento sbagliatissimo. Per la prima volta dal 1925 viene introdotta una legge ricalcata sul modello delle leggi fascistissime che sotto il regime mussoliniano tesero a reprimere le opinioni sgradite alla cosca dominante, incarcerando i dissenzienti. Lo stesso proponente parla di carcerabilità per i latori di “opinioni istigatrici all’odio omotransfobico”. Rivolgo a Alessandro Zan una semplice domanda: dopo l’approvazione della sua legge chi deciderà se una mia opinione è o meno “istigatrice all’odio”? Se io affermo che una coppia gay ha compiuto un abominio criminale acquistando un bambino tramite la pratica dell’utero in affitto, sto esercitando il mio diritto alla libera espressione delle opinioni garantito dalla Costituzione o sto istigando all’odio contro quella coppia gay? Come è chiaro lo strumento liberticida sarà posto nelle mani dei magistrati. E sappiamo bene l’uso che settori della magistratura fanno di leggi chiarissime, figuriamoci l’uso che faranno di norme come quelle del ddl Zan, coniate per manganellare gli avversari politici della lobby Lgbt cui il proponente appartiene.

Curiosamente Adinolfi non parla di come quelle norme siano già previste a tutela dei cristiani e non pare lamentarsi di un Codacons che denuncia Chiara Ferragni perché dicono debba essere fatto divieto parlare della Madonna a meno che non si sia ad un comizio di Salvini. E se il signor Adinolfi rivendica il suo diritto di vomitare odio contro i figli altrui, allora anche noi dovremmo poter dire liberamente quanti ci disgusti la sua vita?

Ed ancora, è dicendo che l'emendamento chiesto dalle destre su volontà di Gandolfini per sconfessare le sue false accuse dovrebbe essere ritenuto una prova della fake-news che lui racconta contro la legge:

Gli ultimi emendamenti inseriti chiariscono in tutta evidenza l’intenzione liberticida dell’impianto del ddl. Se si arriva a ribadire l’ovvietà della libera espressione delle opinioni, vuol dire che sanno bene che l’utilizzo del ddl immaginato ab origine è la repressione dell’opinione dissenziente. Excusatio non petita, accusatio manifesta.

Chiaramente non si risparmi adal giurare che il papa non avrebbe detto ciò che a detto, raccontando le sue solite balle voleta negare l'evidenza pur di non rinnegare il suo odio:

Il Papa è stato vittima di una orrenda manipolazione figlia di segmenti della citata lobby esterni ma anche interni al Vaticano. Mi faccia però chiedere ai cattolici tanto attenti alle parole del Papa di essere anche esigenti con i comportamenti dei loro rappresentanti in Parlamento. Sulle pregiudiziali di costituzionalità del ddl Zan 72 deputati di centrodestra tra cui Giorgia Meloni e Lorenzo Fontana non erano presenti al voto. L’incostituzionalità della legge non è passata per appena 53 voti. Fossero stati tutti presenti il ddl Zan sarebbe morto in aula a Montecitorio prima di nascere. Questa è una battaglia. Il Popolo della Famiglia chiede a tutti di stare ai posti di combattimento

Ovviamente anche questo è falso, perché oltre ai 72 assenti delle opposizioni c'erano pure 100 assenti della maggioranza. sarà che a lui piace dare falsa testimonianza, ma il suo mentire su tutto è imbarazzante. Ed è imbarazzante il suo promettere "battaglia" contro la tutela delle vittime del suo odio.


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