Ddl Zan. Il partito di Adinolfi stila una lista di proscrizione e attacca Pillon: «È patetico, ultima ruota dell'ultimo carro»
I fondamentalisti del partito omofobo amano parlare di fantomatiche "liste di proscrizione" ogni qualvolta qualcuno osi esprimere opinioni non conformi al loro pensiero unico? Eppure i fatti dimostrano che sono proprio loro a creare quelle liste, credendo a quel loro Adinolfi che ha giurano che sarebbe bastata la presenza di tutti i populisti e loro avrebbero assolto i delinquenti da ogni aggravante qualora avessero picchiato a sangue un gay. Se ovviamente Adinolfi si era dimenticato di dire che per 75 assenti tra le destre ce n'erano 100 tra la maggioranza, è il suo Gabriele Marconi ad aver pubblicato in rete la lista di proscrizione in cui indicare ai proseliti del pluriposto i nomi di chi non non ha reso l'Italia un Paese meno civile e meno cristiano.
Elenco dei parlamentari d'opposizione assenti ingiustificati sulle pregiudiziali di costituzionalità. Con assenti ingiustificati intendiamo gli assenti che non sono in missione o equiparati a quelli in missione, come per esempio chi è CoViD+ o in attesa di tampone. Totale: 45 ingiustificati sui 72 assenti (il 62,5%).
LEGA: 16 (35% degli assenti ingiustificati di opposizione) pari al 12,6% sul totale del gruppo LEGA - Salvini Premier.
Deputati: Fontana, Crippa (assente dalla votazione sulle pregiudiziali), Bellachioma, Boldi, Cecchetti, De Angelis (assente solo per la votazione), Di San Martino Lorenzato, Fantuz, Iezzi, Latini, Manzato, Moschioni, Stefani, Tarantino, Vinci (assente solo per la votazione), Zordan.
Si segnala che il capogruppo Molinari è rientrato dalla missione in tempo per la votazione successiva.
FRATELLI D'ITALIA: 3 (7% degli assenti ingiustificati di opposizione) pari al 9,1% sul totale del gruppo Fratelli d'Italia.
Deputati: Meloni (leader), Prisco, Trancassini.
FORZA ITALIA: 26 (58% degli assenti ingiustificati d'opposizione) pari al 27,7% del gruppo Forza Italia - Berlusconi Presidente.
Deputati: Angelucci, Aprea, Biancofiore, Brambilla, Calabria, Carrara, Casino, Cortelazzo, Cristina, Della Frera, Fasano, Fascina, Fatuzzo, Ferraioli, Marin, Mulé, Musella, Pettarin, Ravetto, Ripani, Rossello, Sarro, Sozzani, Tartaglione, Valentini, Zanella.
Non male come introduzione dato che questi sono quelli che dicono di vedere liste di proscrizione che offenderebbero la libido di quel loro leader che va in giro a vantarsi di aver ingravidato due moglie e di pretendere riconoscimenti giuridici per i suoi coiti.
Dicendo che chi è stato al Congresso di Verona deve essere ritenuto un omofobo che opera contro i diritti degli adolescenti anche se negavano che quel congresso fosse omofobo, il signor Marconi aggiunge:
Spiccano le assenze dei due deputati di punta invitati al Congresso di Verona, l'ex-Ministro della Famiglia della Lega Lorenzo Fontana e la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni (in questi giorni più volte sul pulpito contro il testo unificato della proposta di legge), che così oltre la cortina dei proclami e alla prova dei fatti testimoniano la poca rilevanza del tema tra le priorità dell'opposizione. Non va inoltre dimenticato che diversi parlamentari "in missione", per cui assenti potenzialmente giustificati, sono rientrati per le votazioni successive della seduta, come il capogruppo Riccardo Molinari per la Lega.
Un ultimo appunto va fatto al sen. Simone Pillon e al suo patetico tentativo di giustificare quest'enormità di assenze nell'opposizione come dovute ai focolai di contagiati in Parlamento. E' comprensibile che il sen. Pillon, in quanto ultima ruota dell'ultimo carro nella carovana del suo partito, non sia al corrente di cosa accade nella camera non di sua competenza. Ma prima di lanciarsi in azzardati tentativi di apologetica gratuita converrebbe mettersi a fare due conti sulla base dei documenti di verbalizzazione, o di farli fare ai collaboratori del caso. Così, giusto per evitare di fare per l'ennesima volta la figura dello sprovveduto passato di lì per caso che ancora dopo due anni e mezzo non ha capito come funzionano gli equilibri parlamentari.
Pare prefigurarsi così l'odio degli adonolfiniani contro chi cavalca l'omofobia come loro ma siete in Senato al posto di essere relegati nell'oblio da uno zero-virgola-zero-qualcosa di voti. Evidentemente per loro l'omofobia è un business e non vogliono spartire la fetta di torta con chi cerca voti sulla pelle dei più deboli al pari del loro leader.
Spiegando che il loro interesse primario è tutelare i malviventi e impedire ogni tutela nei confronti delle vittime, il proclamo prosegue affermando che:
L'episodio della diserzione generale (gli assenti ingiustificati d'opposizione sono in un rapporto di 1 a 4 sui presenti) e particolare dell'opposizione su quella legge prima linea di battaglia per il giusnaturalismo non può lasciar indifferenti. In caso il centrodestra fosse riuscito a trarre al voto a favore delle pregiudiziali parte del Gruppo Misto, l'intera maggioranza sarebbe entrata in crisi, con la necessità di rimandare il testo sull'omotransfobia indietro alla Commissione Affari Costituzionali, che già aveva fatto numerosi rilievi non considerati nell'approdo del testo in assemblea. Quindi rinviato alla Commissione Giustizia e il Governo, già in un momento di debolezza in termini sia di consenso che di numeri bicamerali, si sarebbe trovato costretto a congelarlo e a ricalendarizzarlo a data da destinarsi. Con tutta evidenza dall'opposizione non ci hanno nemmeno provato e potrebbero perfino aver concordato con la maggioranza un patto di non belligeranza per evitare di metterli in difficoltà con numeri potenzialmente risicati.
Perché? Salvini, Meloni e Berlusconi non intendono certo mettere in crisi il Governo in un momento così arduo per il paese, col rischio di trovarsi a subentrare alla guida nella peggiore crisi sanitaria da un secolo a questa parte e con lo spettro anche più spaventoso di quella economica a seguire. Dall'altra parte l'aver avanzato le pregiudiziali anche senza fare aspra battaglia per vederle accolte salva le apparenze per l'elettorato più coinvolto. I proverbiali 2 piccioni senza aver dovuto impegnare nemmeno una fava.
Insomma, per loro si sarebbe dovuto mandare a ramengo il Paese per garantire impunità ai criminali. E dato che loro sostengono che Gesù è odio e che la discriminazione sarebbe un diritto di chi nomina il nome di Dio invano e gode delle protezioni che loro non vogliono possano essere estese ad altri, la porcheria pubblicata dal signor Marconi si conclude affermando:
Chi ci rimette? Chiunque consideri la libertà educativa, religiosa, d'espressione, di stampa e di associazione un bene incomprimibile, la verità dell'identità sessuata non negoziabile, la filiazione un fatto non soggetto alle leggi di mercato e così via quelle posizioni che rientrano nella struttura prenormativa, ontologica del diritto naturale. Perché anche oggi è chiaro che la battaglia contro il ddL Zan per il centrodestra non vale nemmeno un gettone di presenza.
Poteva forse mancare il solito delirio sul fatto che Adinolfi ritiene che i gay sarebbero "innaturali" dato che lui si proclama il massimo esponente del nuovo arianesimo?