Dicono che l'odio sarebbe "libertà di opinione" se rivolto contro i gay, ma vada punito se tocca i populisti
I reati di matrice omofoba sarebbero "libertà di opinione" mentre il dissenso politico andrebbe severamente punito. È questa la tesi di Zaira Bartucca, la giornalista che augurava la deportazione dei gay italiani in Cecenia durante le purghe di Ramzan Kadyrov.
Risparmiandovi la violenza del contenuto dei suoi "articoli", la populista debutta scrivendo che il contrasto ai crimini d'odio sarebbe "censorio" verso chi aggredisce o picchia un gay:
Poi invoca provvedimenti disciplinari contro una docente che ha osato contestare l'operato della sua Jole Santelli. Procurandosi di associare quel nome ad un partito a fini partitici , è invocando punizioni severe che scrive:
Ma se l'odio fosse "libertà" come sostiene contro i gay, con che coraggio dice che smetterebbe magicamente di esserlo se a subirlo è un personaggio legato all'ideologia populista?
E non va meglio se si accettasse il suo sostenere che le leggi ci sarebbero già, in quel suo sostenere non esisterebbe alcuna differenza se c'è chi rischia di essere aggredito per il solo fatto di esistere. Se davvero ritenesse che tutelare i deboli sia un affronto ai privilegiati, perché non chiede siano tolte le aggravanti previste nel caso in cui il suo fidanzato sia aggredito in quanto extracomunitario al posto di sostenere che quelle tutele non debbano essere estese ad altri?