Don Mirco Bianchi da vomito: preferisce negare diritti ai disabili piuttosto che vederli concessi anche ai gay
Don Mirco Bianchi, in qualità di parroco leghista che parte preferire Salvini a Gesù, è tristemente noto per la sua ferocia contro i diritti di gay, donne e persone che osano avere una fede religiosa diversa da quella che lui sostiene di avere (anche se molte sua parole paiono in atetesi con i più basilari precetti del cristianesimo).
Da mesi impegnato a sostenere che la violenza sarebbe "libertà di opinione", si è spinto sino ad affermare che lui preferirebbe vedere dei disabili resi vittima di violenza e bullismo piuttosto che accettare possano essere previste aggravanti per che chi dovesse picchiare a sangue un ragazzino gay della sua parrocchia in virtù del suo orientamento sessuale.
Sbraitando come un indemoniato che lui non tollera che si possano tutelare i cittadini sulla base di genere, orientamento sessuale o disabilità, il leghista scrive:
Se «usare» qualcuno significasse dargli tutele giuridiche e protezioni legali, il mondo sarebbe un posto sicuramente migliore. Ma evidentemente il prete leghista non ha remore nell'offrire la sua falsa testimonianza per impedire ogni protezione ai ragazzini che subiscono gli effetti della sua propaganda d'odio. Ed è sempre raccontando che una legge prevista da mesi e più volte rimandata sarebbe stata «accelerata» anche se è evidente a tutti che non sia così (anche perché la si discute da 25 anni), il leghista aggiunge:
Ed è forse sull'onda di chi pare incapace di provare vergogna che il leghista inizia a dire che sarebbe stato il Pd a sostenere che il Covid-19 fosse «poco più di un raffreddore» quando in realtà erano i leghisti e i neofascisti a sostenere quella stupidaggine:
Il bello è che a scrivere quella frase è quello stesso prete leghista che si vantava di non indossare la mascherina giurando che così avrebbe fatto un dispetto a Conte:
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