Gabriel Garko: «Se avessi fatto coming out, non avrei lavorato come attore»
È sopite di Silvia Toffanin che Gabriel Garko è tornato a parlare del suo coming out. L'attore ha esordito spiegando che «non sono mai stato falso, ho sempre cercato le mie verità negli spazi in cui potevo». Ed è così che avrebbe sempre cercato di raccontare velatamente la sua verità, subendo quel “sistema” culturale e lavorativo in cui non avrebbe mai potuto fare l'attore se fosse stato dichiaratamente gay:
Le relazioni raccontate sui giornali sono state costruite perché è un sistema che lo impone. Hai il desiderio fin da piccolo di fare un determinato lavoro, ma fossi stato sincero fino alla fine forse non l’avrei fatto, non avrei interpretato i personaggi che ho interpretato fino ad oggi. […] Inizialmente ho giocato e alla fine mi sono ritrovato in una macchina che mi ha incastrato. L’ho mantenuto consapevole di non fare torti a nessuno, se non a me stesso.
E riguardo a chi lamenta che si sia fatto pagare come tutti gli altri per partecipare al Grande Fratello Vip, risponde:
Da che mondo è mondo, ogni personaggio viene pagato per fare un’ospitata televisiva. L’ho trovato offensivo, come dovessi fare beneficienza per dire la verità su me stesso. L’ho trovata pericolosa ed offensiva nei miei confronti e di tanta altra gente. Non è solo un problema nel mio lavoro, ma a 360 gradi. Perché un attore vince un Oscar perché da etero interpreta un gay, ma un gay non può interpretare un personaggio etero? Focalizziamoci sulla persona.
Gabriel Garko ha anche spiegato di aver sempre avuto paura di perdere il suo lavoro se avesse fatto coming out. E davanti ad una Silvia Toffanin che ha sostenuto che Tiziano ferro aveva fatto coming out senza perdere si suoi fan, Garko ha replicato che per i cantanti le cose sono diverse, esattamente come è evidente che ancor oggi sia pressoché impensabile che un calciatore possa fare coming out:
Fino a qualche anno fa che funzionava così e basta. È una regola fissa, se andiamo a vedere nel nostro passato… Oggi spero che le cose cambino. La prova sarà se riuscirò a fare ancora i ruoli che facevo prima, indipendentemente da quello che faccio a casa mia e nel mio letto. Nessuno fa una scelta del proprio orientamento sessuale, uno ci nasce così. […] È un mostro che ti nasce dentro che non capisci cos’è, ti è sempre insegnato nella vita di essere altro. Quando lo capisci, lo accetti e ti rendi conto che non puoi stare bene con gli altri. […] Ho dovuto fare retromarcia e rimettermi in gioco.