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Gli ambasciatori di 50 Paesi chiedono la fine dell’omotransfobia di Stato in Polonia

Gli ambasciatori di cinquanta Paesi del Mondo hanno sottoscritto una lettera aperta che mira a chiedere ufficialmente la fine dell’omotransfobia di Stato in Polonia. Tra loro anche Aldo Amati, ambasciatore d’Italia in Polonia dal 2018.

Sebbene a causa di circostanze epidemiologiche il Pride di Varsavia del 2020 non si sia potuto svolgere, esprimiamo il nostro sostegno agli sforzi per sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi che riguardano la comunità lesbica, gay, bisessuale, transgender e intersessuale (LGBTI) e altre comunità polacche deve affrontare simili sfide. Il rispetto di questi diritti fondamentali, che sono sanciti anche dagli impegni OSCE e dagli obblighi e dagli standard del Consiglio d’Europa e dell’Unione Europea come comunità di diritti e valori, obbliga i governi a proteggere tutti i cittadini dalla violenza e dalla discriminazione e ad assicurare che godano pari opportunità. A tal fine, e in particolare per proteggere le comunità che necessitano di protezione dall’abuso verbale e fisico e dall’incitamento all’odio, dobbiamo lavorare insieme in un ambiente di non discriminazione, tolleranza e accettazione reciproca. Ciò include in particolari settori come l’istruzione, la salute, la socialità, la cittadinanza, il servizio pubblico. Rendiamo omaggio al duro lavoro delle comunità LGBTI e di altre comunità in Polonia e nel mondo, nonché al lavoro di tutti coloro che cercano di garantire i diritti umani per LGBTI e altre persone appartenenti a comunità che affrontano sfide simili, per porre fine alla discriminazione in particolare sulla base dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere. I diritti umani sono universali e tutti, comprese le persone LGBTI, hanno diritto al loro pieno godimento.

La lettera è stata firmata dagli ambasciatori di Albania, Argentina, Australia, Austria, Belgio, Canada, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Repubblica Dominicana, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Islanda, India, Irlanda, Israele, Italia, Giappone, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Messico, Montenegro, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Macedonia del Nord, Norvegia, Portogallo, San Marino, Serbia, Slovenia, Sud Africa, Spagna, Svezia, Svizzera, Ucraina, Regno Unito, Stati Uniti e Venezuela, dal Rappresentante generale della Comunità fiamminga e della Regione fiamminga, il Delegato generale della Comunità francese e della regione Vallonia, i Rappresentanti in Polonia della Commissione europea e dell’UNHCR, il vicedirettore e direttore supplente dell’Ufficio OSCE per le istituzioni democratiche e i diritti umani, il Capo dell’Ufficio dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni e il Segretario generale della Comunità delle democrazie.


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