Il "gay di destra" si dice "attaccato" da chi riporta le sue parole

Contrordine! Il candidato populista Ferdinando Tripodi ora dice di non essere più contento se lo chiamano «ricchione» o forse dice di non stare più con Salvini e di ritenere che sia doveroso che i giudici processino chi sequesta esseri umani a fini elettorali. Chissà... quel che si sa è che il "gay di desta" dice di sentirsi «attaccato» da chi riporta le sue stesse parole.
Considerando come il "gay di destra" ami andare in piazza con Giorgia Meloni a sbraitare che i reati di matrice omofoba sarebbero "libertà di espressione" mentre si vanta del suo denunciare le opinioni altrui, è per evitarci una nuova minaccia di denuncia che riportiamo il suo dire che quanto da lui detto sia falso:


Nella fattispecie, Tripodi se la prende con l'articolo in cui avevamo riportato questo suo tweet:


Che ci saremmo inventati? Quale sarebbe il nostro attacco nell'affermare che a noi non sta bene essere chiamati "ricchioni"? Non lo sappiamo, dato che Tripodi insulta tanto ma non spiega mai quale sarebbe il suo pensiero mentre dice che chi riporta direttamente i suoi messaggi pubblici a firma del presidente di una associazione starebbe mentendo. Eppure il suo pensiero appare sin troppo chiaro mentre rilancia tutti i populisti che si dicono orgogliosi del gay leghista che vuol essere chiamato «fr*cio» pur di dare del «negr*» ai neri:


E neppure pare aver cambiato idea su Salvini dato che anche oggi sostiene che il rispetto della legge sia da regine totalitario:


Già in passato ci diffamò per aver riportato il suoi messaggi, affermando:


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