Il presbitero di Bologna si dice «arrabbiato» per l'assistenza sanitaria offerta alle persone trans


Don Francesco Pieri, classe 1962 e presbitero della diocesi di Bologna, si dice «arrabbiato» all'idea che il servizio sanitario nazionale possa farsi carico dei bisogni di persone a cui lui dice debba essere negato il riconoscimento del proprio genere. Urlando che le vittime delle sue discriminazioni dovrebbero pagarsi di tasca propria i diritti di cui lui gode a piene mani, l'insegnante presso la Facoltà teologica dell’Emilia-Romagna e all’Istituto di liturgia pastorale dell’Abbazia di S. Giustina (Padova) scrive:


Tra i commenti pare di essere tornati al Medioevo, tra chi chiede la scomunica delle persone trans a chi le confonde con i gay sbraitando che i bambini dovrebbero essere lasciati a genitori violenti o tossicodipendenti pur di ostentare la loro crociata contro le famiglie gay (peraltro citate a sproposito, forse sulla base della propaganda integralista costruita sulla pelle dei bambini di Bibbiano). Ed il risultato è questo:










Dal canto suo, Pieri pare quasi un indemoniato nel su sostenere ossessivamente che l'omofobia sarebbe il pilastro del suo "cristianesimo", amando inveire contro chiunque osi sostenere che forse Dio non si sia sbagliato nel creare persone che non siano fatte ad immagine e somiglianza dei suoi pruriti sessuali:


A due anni di distanza, ancora pare arrabbiato all'idea che qualcuno abbia osato contraddire i dogmi omofobi introdotti da Benedetto XVI contro i gay.
E vogliamo parlare di come l'8 per mille sia stato pensato per dirottare ingenti somme di denaro alla Chiesa Cattoloca in assenza di una esplicita volontà del contribuente dato che Pirri dice di voler pontificare sul "costo sociale" delle persone trans? Qual è il costo sociale dei preti o della sua stessa diocesi?

Non nuove a polemiche contro le libertà individuali altrui, Pirri ottenne visibilità mediatica nel 2019 quando si spinse sino a paragonare la mafia all’aborto. Dicendo che lui vorrebbe vedere le donne obbligate con la forza a produrre bambini, in quell'occasione dichiarò: «Ha più morti sulla coscienza Riina o Bonino?». Chissà, ma forse dovremmo domandarci anche quanti morti siano stati causati dalle crociate, dalla persecuzione delle donne e dei gay da parte della Chiesa.
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