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In migliaia in piazza per il ddl Zan. Lega e FdI usano il Covid-19 per far slittare la discussione

Sono migliaia le persone che hanno invaso oltre 60 piazze per chiedere una legge contro l’omotransfobia e la misoginia.
Intanto Lega e Fratelli d'Italia sono riusciti a far slittare di una settimana l'inizio della discussione dicendo che loro hanno troppo paura del Coronavirus per andare a votare e non intendono votare a distanza. Il deputato Zan ha commentato: «È semplicemente vergognoso speculare su una situazione drammatica per fermare una legge di civiltà», facendo seguito ad una Monica Cirinnà che ha accusato i populisti di «strumentalizzare vergognosamente l’emergenza sanitaria. Un motivo in più per essere in tante e tanti in piazza».

Dal palco, Zan ha aggiunto: «La legge sotto attacco. Per me è inaccettabile utilizzare l’emergenza covid, che è reale, per rinviare una legge che l’Italia aspetta da 25 anni, una legge di civiltà che tutela le persone e le protegge da un clima di odio che si sta alimentando in questo paese. È importante che il movimento, che è avanguardia, sia unito perché a 400 metri da qui c’è una piazza unica che esprime la cultura del patriarcato, dell’omofobia e della discriminazione. Una piazza che ci vorrebbe ancora nel buio, senza riconoscimenti e senza diritti. Non possiamo perdere questo treno che se passasse in vano non tornerebbe a breve».


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